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Francesca Mannocchi: Io Khaled vendo uomini e sono innocente (Paperback, 2019, Einaudi) 5 stelle

La scioccante storia di un trafficante di esseri umani. La tragedia dei migranti raccontata dalla …

Review of 'Io Khaled vendo uomini e sono innocente' on 'Goodreads'

4 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

A chi ama una rigida separazione tra fiction e non fiction questo libro potrebbe non piacere troppo: Mannocchi usa la sua profonda conoscenza della Libia per spiegarci quale sia la situazione attuale, soprattutto in riferimento alla condizione delle persone migranti, ma sceglie di filtrarla attraverso la finzione, attraverso gli occhi di un ipotetico trafficante.

A me è una scelta che è piaciuta molto, perché riesce allo stesso tempo a essere un resoconto puntuale dei fatti e a farti sentire qual è il prezzo umano pagato alla rivoluzione libica: l’amarezza per il gattopardismo dimostrato dallə libicə è soverchiante e si aggiunge allo spreco di vite umane, andate perdute in nome di un cambiamento che nei fatti non c’è stato.

Inoltre, non ho potuto fare a meno di ammirare il coraggio di Mannocchi nel scegliere il punto di vista di qualcuno che nel racconto che ci facciamo della Libia è sempre e soltanto il cattivo. Apprezzo molto il fatto di aver riportato complessità in una narrazione ipersemplificata e anche mistificata, visto che si continua a spacciare per migliorabili gli accordi con la Libia e per guardia costiera libica gruppi di criminali.

Tutto questo senza bisogno di fare sermoni: Io Khaled vendo uomini e sono innocente si legge in un soffio, scorre veloce come dovrebbe farlo la nostra indignazione di fronte al disprezzo per i diritti umani.