Baylee ha recensito City of Exile di Claudie Arseneault (City of Spires, #4)
City of Exile
5 stelle
La verità è che tutto quello che vorrei scrivere di questo libro, e di questa serie, è che mi ha reso molto felice, di quella felicità che mi fa desiderare che tuttə la leggano per condividerla con più persone possibili. A Isandor mi sono sentita a casa, mi sono sentita accolta dalla famiglia Dathirii e dalla sua cerchia e mi sono sentita in un mondo di relazioni che non dovevo sforzarmi di capire.
Ho iniziato questa serie un po’ dubbiosa su alcune rappresentazioni e ho finito per trovarla uno dei migliori esempi di fantasy per varietà di personaggi queer credibili, soprattutto per quanto riguarda quelli aromantici e asessuali e altre identità poco frequentate. E anche per quanto riguarda gli orientamenti più raccontati, non è facile trovare due personaggi che si amano con l’amore romantico che lega Diel Dathirii e Jaeger Larethian.
Questo è proprio uno dei punti di forza della serie, la grandissima varietà di amori che descrive, nessuno più forte o importante dell’altro, tutti ugualmente capaci di smuovere mari e monti: una forza oltremodo necessaria quando bisogna tirar fuori la famiglia allargata dal pantano nel quale gli intrighi della città l’hanno gettata. Anche in City of Exile, infatti, viene ribadito che quando si affronta che ha in mano soldi e potere non ci sono soluzioni facili e indolori, soprattutto se non accetti soluzioni al ribasso e non vuoi sacrificare nessunə.
Il finale della serie non è di quelli allegri e spensierati: City of Exile finisce con un prezzo da pagare, ma non con il lutto, perché se è quello che è necessario fare per il bene della famiglia allargata, lo si farà con il sorriso e una festa in grande stile. Difficilmente Arseneault avrebbe potuto scrivere un epilogo più soddisfacente, ma non posso fare a meno di sperare che torneremo ancora a Isandor per vedere come sono andate avanti le vite di questi magnifici personaggi.