Baylee ha recensito La Versione Di Barney di Mordecai Richler
Review of 'La Versione Di Barney' on 'Goodreads'
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Barney Panofsky inizia a raccontarci la sua vita per difendersi da una serie di accuse lanciategli tramite il romanzo di quell’insopportabile di McIver. Solo che la vita di Barney è stata ed è un gran casino e Barney stesso fa fatica a uscire dal personaggio cialtrone che gli è stato cucito addosso: leggendo le sue stesse parole, non è difficile comprendere perché le persone credano al ritratto fattogli da McIver.
Barney è il tipo di persona che viene facile disprezzare: partito con l’idea di fare grandi cose, ha finito per perdersi nella mediocrità, nel disinteresse per le esigenze altrui e nel crogiolo delle storie che non sono finite come avrebbe voluto. Le prime pagine del romanzo non ci fanno per niente tifare per lui, almeno fino a quando non mettiamo insieme abbastanza elementi da vedere la sua vita per quello che è: il tentativo di non uscirne troppo male.
Barney pensa di avercela davvero messa tutta per fare qualcosa di buono: solo che un sacco di imprevisti si sono messi in mezzo, sbarrandogli il passo, facendolo inciampare, facendolo finire in vicoli ciechi e alla fine sai che c’è? Bisogna pur campare in qualche modo. E se un mediocre qualunque come McIver finisce per accusarti di aver assassinato il tuo migliore amico, l’unico della compagnia ad avere davvero il talento per rimanere nella storia, ma che se lo è perso nella dipendenza da droghe, be’, bisogna far qualcosa, no?
E allora Barney finisce per mostrarci che sotto quella cialtronaggine, quella sfacciataggine, c’è un lato tenero piuttosto malconcio dopo tutte le batoste della vita. Sta ancora lì, a cercare di mettere una pezza qua e una pezza là, ma resiste e si strugge per tutto quello che poteva essere.