Baylee ha recensito Le avventure di Washington Black di Esi Edugyan
Le avventure di Washington Black
3 stelle
È abbastanza evidente che questo romanzo non è stato scritto da unə autorǝ biancǝ, che quando raccontano questo genere di storia tendono a fare della persona bianca che tratta in maniera normale e umana la persona nera in tempi di schiavitù e/o segregazione negli USA un*eroǝ. Edugyan, invece, nel raccontare lo sviluppo del rapporto tra Titch, uno dei figli del proprietario di una piantagione di canna da zucchero nelle Barbados, e Wash, uno dellз schiavз che in quella piantagione sono costrettз a lavorare, ci fa domandare: ma Titch è davvero una brava persona?
La domanda sorge spontanea nel corso della lettura perché Titch è un abolizionista e chiaramente è raccapricciato dalle condizioni dellз schiavз nella piantagione di famiglia, ma allo stesso tempo non si fa troppi scrupoli nel chiedere al fratello (che materialmente gestisce la piantagione) di prestargli una manciata di schiavз per i suoi esperimenti scientifici. Uno di questз schiavз, Wash, instaurerà con lui un rapporto molto stretto che continuerà a interrogarci sulle reali intenzioni di Titch. Che poi è un modo per interrogare noi stessз: quanto è solido il nostro antirazzismo? Quanto del nostro antirazzismo è genuino e quanto è parte della nostra vanità e della nostra velleità di essere le brave persone che sogniamo di essere?
Ecco, il rapporto tra Titch e Wash è abbastanza esemplare delle fratture che il razzismo crea nei rapporti interpersonali tra persone bianche e persone razzializzate: Titch non è cattivo, ma nemmeno buono come probabilmente si pensa. È un uomo bianco cresciuto in una società profondamente razzista e ha scalfito appena la superficie del suo razzismo: non basta posare la frusta per non essere più uno schiavista.
Peccato aver avuto con questo romanzo lo stesso problema che avevo avuto con Questo suono è una leggenda: la storia ha catturato subito la mia attenzione, ma, esaurita la sua propulsione iniziale, mi sono ritrovata in una palude. La parte centrale del romanzo mi ha annoiata terribilmente ed è stata una faticaccia arrivare alla parte finale, dove la storia riprende forza. A questo punto penso proprio di avere un problema con quest’autrice, che scrive di tematiche molto interessanti, ma che non riesce proprio a mantenere desto il mio interesse per tutta la durata della storia.