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Storia della Corea (Paperback, Italiano language, 2018, Bompiani) 4 stelle

Questo libro, il più completo trattato sulla storia coreana mai scritto da un autore occidentale, …

Storia della Corea

4 stelle

Inizierò questa recensione con una comunicazione di servizio: avevo iniziato a leggere la prima edizione di questo libro (quella pubblicata nel 2005), ma poi ho scoperto che l’edizione successiva (quella del 2014) era stata ampliata; così mi sono procurata l’edizione più recente e ho ricominciato a leggerlo daccapo. Vi consiglio caldamente di leggere proprio l’edizione del 2014, visto che tra le parti aggiunte ce ne sono alcune che rendono più chiaro il racconto della storia della Corea.

Per quanto riguarda la mia esperienza di lettura, ammetto che nella prima parte mi sono annoiata un po’. Non tanto per colpa di Riotto, ma per il fatto che condensare tutta la storia di un’area geografica in meno di ottocento pagine ha fatto sì che avessi la sensazione di leggere una sfilza di personaggi storicamente rilevanti che hanno fatto cose. Quando però mi sono avvicinata agli eventi storici con i quali avevo più familiarità, mi sono resa conto di averne una comprensione più completa adesso grazie alla conoscenza degli antefatti, quindi la noia della prima parte è stata ampiamente ripagata.

Un altro prezioso regalo che mi ha fatto la lettura di Storia della Corea è stato un punto di vista molto insolito – almeno secondo la narrazione che ci facciamo da queste parti del mondo – sulla Corea del Nord. Qui la raccontiamo sempre e solo come il cattivo della situazione, ma Riotto ce ne rende una descrizione più complessa: non che la indichi come un luogo dove andare ad abitare – parliamo pur sempre di una dittatura totalitaria – ma ho trovato molto interessante il tentativo dell’autore di ripulirla dalla propaganda e dagli stereotipi che le ruotano intorno. Non so poi se Riotto abbia ragione – non ne so abbastanza per esprimere un giudizio in merito – ma ho trovato il suo punto di vista davvero interessante.

È una lettura che consiglio tanto: visto che molti prodotti culturali della Corea del Sud sono diventati popolari, non è male avere un’infarinatura della sua storia e della sua cultura per capirli meglio (vi avverto, però, Riotto non ha una buona opinione del K-Pop…).