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City of Betrayal (Paperback, 2018, The Kraken Collective) 5 stelle

The whole city is searching for Hasryan—some for revenge and justice, others to save their …

City of Betrayal

5 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Raccontandovi le mie impressioni sul primo libro di questa serie, City of Strife, vi avevo scritto che avevo delle perplessità sulla rappresentazione di alcuni personaggi LGBTQIA+, perplessità spazzate via in City of Betrayal, nel quale Arseneault mi ha regalato alcuni tra i migliori personaggi queer di cui mi sia capitato di leggere. In particolare, ho amato i personaggi asessuali e aromantici, per almeno due motivi.

Il primo riguarda la loro tridimensionalità: non sono personaggi solo asessuali e/o aromantici e la loro presenza nella storia non è il pretesto per partire con lo spiegone su cosa si intenda per asessualità e aromanticismo. Mi è capitato ormai diverse volte di leggere romanzi costruiti in modo tale da fare la lezione allǝ lettorǝ: e sì, okay, diffondere informazioni è importante, ma lo è altrettando rendere i personaggi memorabili e farli amare in modo da gioire e soffrire insieme a loro (e da patire di brutto in attesa del prossimo volume, mannaggia).

Quindi veniamo al secondo motivo per cui ho amato così tanto questi personaggi: nonostante l’enorme varietà di differenze, sia per quanto riguarda l’identità di genere sia per quanto riguarda gli orientamenti sessuali e romantici, non si ha mai la sensazione che siano lì tanto per fare numero, ma la loro diversità si intreccia alla trama facendosi portatrice di un vissuto e di relazioni che altrimenti non avrebbero senso. Essendo un libro che fonda la storia su famiglie, relazioni e intrighi, capirete bene che legare i personaggi tra di loro in maniera realistica diventa fondamentale per reggere l’interesse e Arseneault ci riesce davvero benissimo. Alla fine vi ritroverete ad amare (quasi) ogni personaggio, anche quelli che in City of Strife sembravano così antipatici, semplicemente perché sono realistici.

Per il resto, City of Betrayal, come da titolo, parla di tradimenti: tradimenti all’interno di Isandor, tradimenti all’interno del Golden Table che amministra la città, tradimenti all’interno delle famiglie, tradimenti della fiducia tra amici. Il finale è stato tanto doloroso – il degno prologo al prossimo volume, City of Torment – e immagino che tanto dolore dovrà ancora abbattersi sui miei adorati personaggi prima che i semi piantati da Diel diano i loro frutti. Mi sento male al solo pensiero.

Anche perché l’antagonista, Avenazar, è davvero una delle peggiori merde di cui abbia mai letto. Non potete capire quant’è perverso finché non leggete questa serie (e, vi rinnovo la raccomandazione a tener conto del fatto che abusi fisici e psicologici non si contano quando Avenazar è in giro): è un concentrato di ciò che di abusante si può trovare in una persona e spero davvero che Arseneault gli faccia fare una fine orribile.

Il suo unico pregio è quello di far risplendere ancora di più le numerose relazioni sane del libro: laddove Avenazar è solo capace di schiacciare lз altrз sotto il terribile potere della sua magia, i personaggi positivi si legano tra di loro con relazioni piene di amore e affetto che hanno come unici limiti il consenso e il rispetto reciproco.

E alla fine, nonostante tutti i tradimenti e il dolore, sarà quello che vi rimarrà di questo libro e che vi farà venire una voglia pazza di leggere il prossimo – ti prego, Arseneault, finiscilo presto!