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Persone Normali (2019, Einaudi) 4 stelle

Marianne e Connell si parlano di tutto ma solo all'insaputa di tutti, si frugano i …

Persone Normali

3 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Ci vuole del talento per raccontare una storia banale di due persone normali che fanno cose normali e che non hanno intenzioni di svelarti il senso della vita tramite la loro esistenza. Il rischio di far addormentare chi legge è piuttosto alto – voglio dire, di vita normale mi basta la mia, cos’altro puoi dirmi della normalità che già non conosca?

È vero che siamo tuttu normali in maniera diversa, ma a questo serve avere una vita sociale: si incontrano altre normalità, le si conosce e ci si stabiliscono dei rapporti, a volte buoni, a volte meno buoni.

Rooney è riuscita a scrivere un romanzo godibilissimo senza raccontare niente di che, due vite, quelle di Connell e Marianne, che, anche se non ci sono affini in prima persona, abbiamo incrociato qua e là nei nostri rapporti sociali. Perché sono – appunto – persone normali.

Non ne scrivo in maniera follemente entusiasta perché nel finale non mi ha convinto. Gli eventi delle ultimi pagine mi sono sembrati molto costruiti e per me hanno rotto la finzione letteraria, gettando un’ombra sgradevole sul resto del romanzo. Oltre al fatto che, passati i giorni, il mio ricordo di Persone normali si fa sempre più sfumato.

Potrebbe essere una buona lettura estiva: se non l’avete ancora letto e volete sapere perché è un romanzo così chiacchierato, potrebbe essere un buon titolo da leggere in vacanza (tenendo conto che c’è della violenza domestica che magari potrebbe rovinarvi il relax).