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Neil Gaiman: L'oceano in fondo al sentiero (Paperback, Italiano language, 2013, Mondadori) 5 stelle

Sussex, Inghilterra. Un uomo di mezza età ritorna alla casa della sua infanzia per un …

L'oceano in fondo al sentiero

4 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Gaiman è uno scrittore che ha la capacità di parlare di bambinu e delle loro avventure senza sembrare un vecchio pieno di buone intenzioni e cattivi esempi. Leggendo L’oceano in fondo al sentiero si torna alla propria infanzia senza quel fastidioso filtro innocenza che pare calarci sugli occhi una volta passatu all’età adulta.

Gaiman ha scritto un romanzo pieno di quelle cose che nell’infanzia ci mandano in brodo di giuggiole, anche se a volte ci spaventano a morte: mi ricordo di fantasmi nei sotterranei della scuola (lunga storia), di ritrovamenti di antiche lettere (un banale foglio di carta volato da una finestra e maltrattato dal mondo esterno) e di giardini segreti («Non dovete andare di là, non possiamo tenervi d’occhio lì» non ha mai fermato nessunu bambinu).

Crescere è un lavoro sporco e spesso non ci riesce neanche troppo bene: così finiamo per portarci nell’età adulta tutta una serie di zoppie con le quali cerchiamo di convivere, o addirittura guarire se abbiamo fortuna. Il protagonista de L’oceano in fondo al sentiero vive una di quelle avventure che stravolgono una vita, continuando a influenzarla anche quando gli eventi si perdono nelle nebbie del tempo.

Ho amato molto il modo in cui il sovrannaturale entra in questa storia e la naturalezza con la quale viene accettato da un bambino che sa perfettamente quando è il caso di disubbidire ai genitori e di dare retta ai consigli della migliore amica. Quando poi la famiglia della suddetta migliore amica è composta da donne che sanno il fatto loro non c’è storia: bisogna affidarsi alla loro maestria e alla loro saggezza.