Baylee ha recensito Lo stagno di fuoco di Daniele Nadir (Narrativa)
Lo stagno di fuoco
3 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Io vorrei sapere cosa cavolo scrivere su questo libro. Davvero. Sono qui a guardare la pagina bianca e a frugarmi nel cervello in cerca di un’idea brillante che mi spieghi se Lo stagno di fuoco mi è piaciuto o no. È difficile mettere nero su bianco qualcosa di sensato quando nella tua testa c’è un gran casino.
In linea di massima, sì, mi è piaciuto. Ci sono un sacco di idee interessanti, una fra tutte una critica al sistema di salvezza e dannazione insito nella religione cristiana che non ho incrociato spesso e che mi ha fatto un gran piacere. Inoltre, non si può proprio dire che sia il solito fantasy pieno di cliché: qualsiasi rimando ad altre opere (e ce ne sono) è stato sapientemente amalgamato alla storia tanto da renderlo parte integrante della storia (in pochi possono vantare di aver citato la Commedia dantesca con altrettanta disinvoltura).
Non posso poi non citare i personaggi che, da Giuda a Michele, vengono riscritti in maniera originale, dando però l’impressione di continuità con la tradizione delle grandi religioni monoteiste. Insomma, la sospensione dell’incredulità funziona alla grande e sembra proprio di leggere la storia di cosa è accaduto (o accadrà) dopo il Giudizio universale.
Il problema è stata l’eccessiva prolissità. Mamma mia, in alcuni momenti avevo proprio l’impressione di annegare in un mare di parole e insieme a me soffocava gran parte della bellezza e della potenza narrativa di questa storia. È questo che mi ha fregato durante la lettura, che è durata un mese, un tempo molto lungo per i miei standard.
In definitiva, mi sento di consigliarne la lettura perché è un bel fantasy, ma devo avvertirvi di armarvi di santa pazienza: potrebbe servirvi tutta la vostra dotazione per arrivare alla fine…