Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Sto amando davvero tanto questa serie: Micky Knight, con il suo carattere spigoloso e riottoso nei confronti di qualunque vicinanza umana a causa di un passato familiare che in Deaths of Jocasta affonderà di nuovo i suoi artigli. Redmann è molto brava nel far interagire Micky in un ambiente che le è ostile, sia per le sue idee personali, sia per il suo rifiuto di sottostare alla moralità altrui.

Proprio per questo è molto brava nello sbugiardare l’ipocrisia e nel rinfacciarla prontamente, cosa che non le fa guadagnare punti con le amiche e le amanti. Tuttavia, ho tifato ogni volta per lei, perché per quanto sia dura con il perbenismo, sa essere molto gentile con chi non ha mai conosciuto altro ed è disposta ad ascoltare un’altra campana.

Di Deaths of Jocasta ho apprezzato molto la discussione sull’aborto e l’evidente contraddizione dei prolife che compiono attentati, uccidendo delle persone, in difesa della sacralità della vita. La cosa peggiore, come fa notare Micky, è che con questo tipo di gente non si può ragionare, sono al di là di ogni razionalità.

Un altro argomento che temevo scatenasse il solito dramma e invece viene affrontato in maniera adulta è quello del tradimento. C’è decisamente un’overdose di storie dove il tradimento è calamità peggiore che possa accadere in una relazione, ma è una scemenza: dipende da quello che si vuole da quella relazione. Ho trovato molto bella la chiacchierata tra amante e amata tradita e molto realistiche le accuse che tuttə sono prontə a lanciare all’amante.

Proseguirò sicuramente la serie: non vedo l’ora di vedere cosa combinerà Micky la prossima volta!