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C’è una differenza tra l’importanza della giustizia riparativa nel caso di imperi coloniali e in quello di Stati coloniali d’insediamento. Nel primo caso, il meglio che si possono attendere gli ex colonizzati è un’ammissione, come solo di recente è avvenuto quando il Belgio ha riconosciuto, in modo molto indiretto, il genocidio in Congo. La maggior parte degli imperi non arriva nemmeno a questo. L’Italia, per esempio, non ha mai ammesso il genocidio che commise in Libia, né si può dire che il Regno Unito, la Francia o i Paesi Bassi abbiano riconosciuto fino in fondo i crimini da loro commessi come imperi globali. Il loro rapporto con le ex colonie si basa su una convenienza economica e diplomatica, anziché fondarsi su un desiderio di fare giustizia.

— La fine di Israele di Ilan Pappé (41%)

Prima del 7 Ottobre il paese attraversava una crisi politica acuta, chiamato a cinque elezioni anticipate in tre anni. Nei mesi precedenti, quasi ogni settimana decine di migliaia di israeliani scendevano in piazza per protestare contro una riforma radicale del sistema giudiziario. Non è esagerato dire che Israele fosse sull’orlo di una guerra civile. L’unica cosa su cui gli israeliani concordavano era la continua subordinazione dei palestinesi.

— La fine di Israele di Ilan Pappé (9%)

La lezione che i negoziatori americani sembrano voler impartire ai palestinesi è che se rifiuti una proposta di pace la prossima volta sarai punito con un’offerta peggiore. La verità è che in questa cornice non esiste alcun meccanismo diplomatico tramite il quale i palestinesi possano ottenere concessioni significative da Israele, perché quella che viene presentata ai negoziatori palestinesi è l’“offerta migliore” da parte israeliana. I mediatori usa non spingeranno Israele a concedere di più.

— La fine di Israele di Ilan Pappé (6%)

Il tentativo secolare dell’Occidente, Regno Unito in testa, di imporre uno Stato ebraico su un paese arabo sembra essere arrivato alla fine. È riuscito a creare una società organica di milioni di colonizzatori, molti dei quali ormai di seconda e terza generazione, ma la cui sorte dipende ancora, come quando sono arrivati, dalla capacità di imporre con la forza violenta la loro volontà su milioni di palestinesi indigeni che non hanno mai rinunciato al proprio diritto all’autodeterminazione e alla libertà sulla propria terra natia.

— La fine di Israele di Ilan Pappé (3%)