Chiesi in regalo questo libro a 11 anni dopo aver visto lo sceneggiato televisivo, ma è rimasto per 19 anni nella mia libreria, ignorato e quasi dimenticato. E me ne rammarico, me ne rammarico in una maniera incredibile, quasi da lacrime agli occhi. Avrei amato leggere questo libro a quella età.
"I ragazzi della via Pal" come ogni buona storia ha molteplici singificati e interpretazioni, che possono anche andare oltre l'intento originale dell'autore. Perché se Molnàr ci parla di patria e di giochi di guerra (è importante collocare il libro nell'anno in cui è stato scritto, il 1907), dalle stesse parole oggi si può educere un antimilitarismo, un desiderio che la guerra resti solo un gioco, violento solo per finta, un po' come i nostri videogame.
Riducendo la guerra ad un gioco per ragazzi, la si può esorcizzare dai nazionalismi, anche perché alla fine della guerra comnuque, il povero avrà …
Chiesi in regalo questo libro a 11 anni dopo aver visto lo sceneggiato televisivo, ma è rimasto per 19 anni nella mia libreria, ignorato e quasi dimenticato. E me ne rammarico, me ne rammarico in una maniera incredibile, quasi da lacrime agli occhi. Avrei amato leggere questo libro a quella età.
"I ragazzi della via Pal" come ogni buona storia ha molteplici singificati e interpretazioni, che possono anche andare oltre l'intento originale dell'autore. Perché se Molnàr ci parla di patria e di giochi di guerra (è importante collocare il libro nell'anno in cui è stato scritto, il 1907), dalle stesse parole oggi si può educere un antimilitarismo, un desiderio che la guerra resti solo un gioco, violento solo per finta, un po' come i nostri videogame.
Riducendo la guerra ad un gioco per ragazzi, la si può esorcizzare dai nazionalismi, anche perché alla fine della guerra comnuque, il povero avrà dato la vita per una patria che tanto ama e che comunque l'indomani il ricco di turno trasformerà a suo piacimento per il proprio tornaconto.
Straconsiglio la lettura a chiunque. Il testo è molto leggero e scorrevole, la storia semplice e coinvolgente, e riporterà chi ha avuto la fortuna di avere una propria "banda" di amici ai momenti in cui da ogni giorno si riusciva a tirar fuori una piccola avventura.
Berto costruisce in prima persona la figura di Giuda Iscariota come umile strumento di Dio …
Un Vangelo scritto da un rivoluzionario che non ha fede
5 stelle
In questo libro è centrale il grande contrasto e il rapporto tra il rivoluzionario comune ma sincero, e il rivoluzionario fuori dal comune, che resta nella storia per sempre, impenetrabile.
Un testo pieno di spunti di riflessione, scritto da Berto con in mente i giovani non credenti.
“Mi viene più facile amarti che crederti”