cretinodicrescenzago ha recensito Alla sacra montagna di Nikkō di Pierre Loti
Valido reportage, ma pecca di eurocentrismo quanto ti aspetteresti...
3 stelle
Ho una certa passione malsana per i diari di viaggio privati e i reportage giornalistici, come confermano le mie valutazioni a In Asia di Tiziano terzani o Kobane Calling di Zerocalcare, e devo dire che Alla sacra montagna di Nikkō è stata una bella aggiunta alla mia collezione. Certo, è un resoconto tardo ottocentesco di un diplomatico europeo in Giappone, quindi ci si deve aspettare razzismo paternalista verso la "ra**a gialla" (cit.), sguardo predatorio verso le donne autoctone e in generale classismo verso i lavoratori, tuttavia la penna di Monsieur Loti è indubbiamente vivace e pittorica e restituisce davvero, davvero bene i piccoli quadretti di vita quotidiana e i paesaggi agresti, "tropicali ma spostatisi per errore a Nord" (definizione assolutamente geniale), del Giappone provinciale – sicuramente c'è un atteggiamento esotizzante, ma mi azzardo a dire che a conti fatti l'orientalismo si stempera in meraviglia sincera e genuina, e c'è un non-so-che di voluttuoso e malinconico che mi ha ricordato la prosa narrativa coeva del grande Oscar Wilde. Non do però più di 3 stelle su 5 perché la qualità della narrazione, secondo me, viene meno sul più bello, allorché Loti visita i mausolei degli shogun sulla montagna sacra: il nostro non fa alcuno sforzo particolare di comprendere ed esporre gli apparati decorativi dei sacrari in termini di simbologie rituali e motivi narrativi mitologici, bensì si limita a enumerarne la maestosità ciclopica e la raffinata tecnica esecutiva, e allorché si rende conto di aver esaurito il catalogo se ne scusa col pubblico dichiarando che purtroppo sono tutti templi simili – e per di più liquida in due parole secche la zona antica della necropoli dedicata agli antichi missionari buddisti, che da quelle poche righe mi sembrava estremamente affascinante. Un po' deludente, mon ami...
