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Patrick Dunn: The Practical Art of Divine Magic (Paperback, 2015, Llewellyn Publications) 5 stelle

The ancient world of Egypt, Greece, and Rome was home to a set of magical …

Politeismo filologico – la manna dell'umanista fricchettone

5 stelle

[Vecchia recensione esportata da altro sito]

Quando cresci a pane, mitologia greco-romana, filosofia classica e studi di lingua latina e greca, in età adulta diventi o un fascista evoliano o un marxista neopagano, a seconda del tuo grado di queerità e di quanto sei cosciente che la storia umana non si è interrotta nel 476 d.C.; io appartengo alla seconda categoria, The Practical Art of Divine Magic è stato il mio primo manuale di teologia e pratiche di culto (dono graditissimo di un caro amico), ed è stata una lettura bomba. Questo volume contiene letteralmente tutto quello che serve per imbastire un culto domestico degli dèi olimpici aggiornato al XXI secolo, procedendo gradualmente dal basilare al tecnico: iniziamo con un sunto di metafisica e di etica neoplatonica per come le conosciamo dalle fonti antiche (essenzialmente Plotino e Giamblico), proseguiamo con una panoramica sull'enneade eliopolitana del pantheon egizio, sui dodici Olimpi greco-romani (più i tre dèi liminali Dioniso, Giano ed Ecate) e sul culto ermetico dei corpi celesti (per i passatisti che volessero dare credito alla divinazione astrologica...), trattiamo poi le tipologie di simboli con le quali rivolgersi agli dèi, arriviamo alle vere e proprie ritualità di culto (la "magia divina" o meglio teurgia del titolo) quali meditazione, libagioni, sacrifici, consacrazione di simulacri e tecniche divinatorie (non solo astrologiche); culminiamo con tecniche per onorare gli spiriti minori (i famosi daimones socratici, genii loci, e affini) e per attuare miracoli (ma con la taumaturgia non si scherza, non è esattamene "magia rispettabile") e concludiamo con un riepilogo sul fatto che il politeismo greco-romano non è una fonte di potere a uso e consumo degli ambiziosi (tipo i maghi neri praticanti di goezia...) bensì una teoria e prassi spirituale fondata sulla moderazione e la saggezza – come insegnano le famose massime delfiche. Tutti questi temi sono trattati con un'ammirevole bilanciamento fra esposizione della dottrina antica e opportuni aggiornamenti al presente (esempio banale, viene escluso il sacrificio di sangue) e analogamente la voce autoriale di Patrick Dunn oscilla senza soluzione di continuità fra il didattico autorevole (ma mai cattedratico) e deliziosi aneddoti esemplificativi – la presenza in ogni capitolo di dialoghi platonici fra la maestra Philanike e il suo allievo Euthymios per esemplificare certi ragionamenti è la ciliegina sulla torta. Al di là della completezza di trattazione, a livello di struttura non scherzo se dico che questo volume è in generale uno dei migliori manuali pratici che io abbia mai letto, grazie alla presenza diffusa in tutto il testo di esercizi esposti nel giusto dettaglio e di complessità incrementale, e a un atteggiamento complessivo motivante e conciliante che entusiasma il lettore a immergersi nella materia, senza mascherare le difficoltà di percorso ma evidenziando il potenziale dei risultati. Non sarebbe un 5/5 tondo tondo, perché alcuni temi pratici vengono lasciati privi di un adeguato esercizio (ad esempio la divinazione tramite sortes librariae, che sembrano semplici ma non lo sono!) e perché il manuale è parco di informazioni "d'inventario", ad esempio una bibliografia di fonti valide per leggere e meditare sui miti antichi, e potrebbe lasciare spaesati i novellini assoluti – per dirne una, io stesso che me ne intendo ho scoperto a mie spese che La biblioteca di Apollodoro è inadatta a tale scopo, perché è sì una summa di materiale sistematizzato ma è stilisticamente aridissima.

Per concludere, un testo confortevole e accogliente, dotto e aperto, l'ingresso ottimale nell'ambiente del politeismo postmoderno.