cretinodicrescenzago ha recensito The Knight and Knave of Swords di Fritz Leiber (Fafhrd and the Gray Mouser, #7)
Narrativa sword & sorcery, quella bella... all'incirca, ma diciamo di sì
3 stelle
[Vecchia recensione esportata da un altro sito]
Ed ecco che dopo circa un anno, con lunghe pause, completo la saga di Lankhmar! Prima di commentare questo settimo e ultimo volume, però, urge un riepilogo dei precedenti sei, per fare il punto del mio lungo viaggio assieme a Fafhrd e al Grigio Acchiappatopi:
- Swords and Deviltry ci aveva mostrato le origini dei due personaggi e la loro natura fedifraga, ribalda e anche un po' tragica con una sequenza di tre bei thiller. 2.Swords Against Death raccoglieva le avventure autoconclusive dei giovani Fafhrd e Acchiappatopi, alle volte un po' troppo aderenti alla formula del "mostro della settimana" howardiano, altre volte basate sui primi semi di un worldbuilding raffinatissimo.
- Swords in the Mist ci ha presentato il duo ormai adulto e in preda a una caratteristica Wunderlust, che li porta a incrociare i propri cammini con divinità, stregoni sarcastici ma letali e donzelle in pericolo per niente in pericolo.
- Swords Against Wizardry consolida la formula raggiungendo picchi eccezionali di sarcasmo e pittoresco, in particolare regalandoci la città di Quarmall – come se Lankhmar non fosse già abbastanza affascinante.
- The Swords of Lankhmar rende Lankhmar ancora più affascinante di prima e contrappone con successo Fafhrd e l'Acchiappatopi a rivali e comprimari che escono dalla pagina.
- Swords and Ice Magic rappresenta quel magico momento in cui Leiber ormai è invecchiato, i suoi due eroi pure, e quindi tutto il worldbuilding disseminato nei precedenti libri si compatta finalmente in una continuity ragionata: è la festa dei rimandi al passato, ma non per citazionismo, bensì per mostrarci che i nostri hanno fatto due volte il giro del mondo e hanno visto tutto o quasi. E c'è un po' troppo porno gratuito, ma dettagli.
Ebbene, questo ultimo volume, The Knight and Knave of Swords, è il momento ancora più magico in cui Leiber ormai è in pensione e vuole pensionare pure Fafhrd e l'Acchiappatopi: da una parte si riprende direttamente il finale di Swords and Ice Magic con nuove avventure sull'Isola di Brina, dall'altra è ormai evidente che i nostri beniamini sono vecchi e un giorno dopo l'altro stanno appendendo le spade al chiodo – e siccome la prosa di Leiber è ancora affilata come un rasoio, questo ritiro dalle scene oscilla senza problemi dal sarcasmo al fantasmagorico, con dei momenti di autentica commozione in "The Curse of the Smalls and the Stars" (che per certi versi considero spettacolare tanto quanto "The Lords of Quarmall"). Epperò, stanti così le cose, come mai do solo 3/5? Perché nel gran finale della serie, "The Mouser Goes Below", Leiber ha perso la trebisonda e ha esagerato con le scene autoconclusive eccessivamente dettagliate, a scapito degli intrecci coesi e impeccabili cui si dedicava da giovane (per altro molte di tali scene sono pornografia lesbica sadomaso, il che immagino sia un pregio per molti); l'impatto emotivo del finale c'è lo stesso, ma il viaggio per raggiungerlo non è avvincente quanto avrei sperato. Però non lo nascondo, anche così mette malinconia congedarsi da Fafhrd e l'Acchiappatopi, lasciarli alla loro meritata pensione e dire "addio" al mondo di Nehwon, cui pian piano mi sono appassionato quasi come a Terramare. Tanti complimenti, Fritz!