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ha recensito The lonely Londoners di Samuel Selvon

The lonely Londoners (1987, Longman) 4 stelle

Vignettes from the lives of Caribbean Commonwealth citizens who've moved to London.

Nei Caraibi si parla inglese caraibico e non vale meno dell'inglese britannico

4 stelle

Uno di quei libri incredibili che scopri perché devi portare ad un esame e ti rapiscono completamente. Onestamente l'ho pure letto di fretta e furia il giorno prima di dare l'esame, ma ciò non toglie che sia un libro molto bello. Letto in inglese, è parecchio complicato inizialmente riuscire ad entrare nella lingua che non è quella che ci viene insegnata a scuola (e nemmeno nel corso che seguivo). Da un punto di vista accademico è sgrammaticato, senza la terminazione della terza persona nel presente, pronomi soggetti e oggetti indistinguibili, fatto di sola paratassi, con poche subordinate e quasi nessuna congiunzione. Quello che di solito viene identificato come un brutto inglese, ma l'operazione fatta dall'autore è di rivendicare la dignità di una lingua che è viva e che non è più disprezzabile del Queen's English solo perché parlata da persone di pelle nera che non hanno ancora compiuto 100 anni come cittadini britannici.