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Angela Chen: Ace (2020, Beacon Press) 5 stelle

An engaging exploration of what it means to be asexual in a world that's obsessed …

Spero arrivi in italiano

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Ho scoperto questo libro da alcuni post nel fediverso e letto inizialmente una traduzione del capitolo In sickness and in health, che tratta dei rapporti tra asessualità e disabilità, sul blog del collettivo Carrodibuoi. Purtroppo non esiste ancora una traduzione in italiano. Fra i libri sull’asessualità è quello che mi ha colpito di più. Idealmente si pone a metà strada tra i saggi accademici che ho letto su quel tema, testi a volte illuminanti ma spesso troppo impersonali, e le raccolte di storie vissute da membri della comunità, in cui potevo trovare qualcosa in cui riconoscermi, questo è certo, ma spesso mi lasciavano confuso per la quantità di esperienze diverse che trovavo. Credo che il libro abbia tre scopi. Il primo, naturalmente, è descrivere l’asessualità a qualcuno che non conosce l’argomento, sia che il suo sia un interesse personale sia che sia spinto dalla semplice curiosità. Il secondo è evitare di trattare l’asessualità come un qualcosa di isolato, ma descrivere tutte le interazioni che questa può avere con altre categorie che utilizziamo per giudicare il mondo, come la disabilità o l’appartenenza a una minoranza etnica, avendo una visione del fenomeno il più possibile varia. Ognuno degli undici capitoli del libro tratta un argomento, e lo fa di solito prendendo come filo il vissuto di uno degli intervistati o un racconto personale dell’autrice. I punti di svolta del racconto e i dubbi dei personaggi danno lo spunto per approfondirne i concetti, portare ad esempio ulteriori storie, parlare dei dibattiti tuttora in corso sull’argomento. Concetti, dati, l’esperienza personale dell’autrice e quelle delle decine di persone che intervista sono inseriti in un discorso coerente che riesce a toccare molti temi diversi senza diventare caotico o didascalico. Il terzo scopo, quello dichiarato dal titolo, è partire dall’insieme di esperienze diverse che l’autrice raccoglie per capire qualcosa di più generale sul mondo in cui viviamo. Questo è sicuramente ciò che mi ha fatto apprezzare più il libro: il fatto che per quanto le storie degli intervistati potessero essere diverse dalla mia, le loro testimonianze avevano comunque qualcosa di personale da dirmi sulle maniere in cui sino a quel momento avevo guardato me stesso e gli altri.