Ma dove vai, se il tuo eolao non ce l'hai?
Il mio amico Paolo Gualandris ha presentato questo libro nella sua rubrica su La Provincia di Cremona. Ho visto la videointervista, ho letto alcune pagine dell'anteprima e ho deciso che il libro doveva essere mio; e non mi sono affatto pentito.
Per darvi un'idea di che tipo di libro sia, pensate a una via di mezzo tra il primo Benni e Aldo Giovanni e Giacomo che fanno gli svizzeri. La storia di per sé è surreale; un bambino ticinese di dieci anni (il Tullio: mi raccomando l'articolo) che sta per iniziare l'ultimo anno delle elementari trova questo animale mutante che si nutre principalmente di biscotti con le gocce di cioccolato fondente e dentrificio a doppia azione sbiancante e ci si affeziona immediatamente. Ma d'altra parte la famiglia Ghiringhelli è tutto un programma, con la mamma che praticamente tiene da sola …
Recensioni e Commenti
Matematto divagatore, ascendente Wikipedia. Una persona serissima.
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.mau. ha valutato Failures of Mathematical Anti-Evolutionism: 3 stelle
.mau. ha valutato How to Draw 100+ Animals: 3 stelle
.mau. ha valutato L. Ron Hubbard Presents Writers of the Future Volume 38: 4 stelle
Review of "Il Tullio e l'eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino" on 'Goodreads'
5 stelle
Ma dove vai, se il tuo eolao non ce l'hai?
Il mio amico Paolo Gualandris ha presentato questo libro nella sua rubrica su La Provincia di Cremona. Ho visto la videointervista, ho letto alcune pagine dell'anteprima e ho deciso che il libro doveva essere mio; e non mi sono affatto pentito.
Per darvi un'idea di che tipo di libro sia, pensate a una via di mezzo tra il primo Benni e Aldo Giovanni e Giacomo che fanno gli svizzeri. La storia di per sé è surreale; un bambino ticinese di dieci anni (il Tullio: mi raccomando l'articolo) che sta per iniziare l'ultimo anno delle elementari trova questo animale mutante che si nutre principalmente di biscotti con le gocce di cioccolato fondente e dentrificio a doppia azione sbiancante e ci si affeziona immediatamente. Ma d'altra parte la famiglia Ghiringhelli è tutto un programma, con la mamma che praticamente tiene da sola in piedi la filiale locale della Banca d'Elvezia gestendo i vari vicedirettori, vicevicedirettori e vicevicevicedirettori, il babbo che è un poeta avanguardista che per lavoro traduce manuali di istruzione ma lo fa solitamente in versi, e una sorella adolescente che è come tutte le ragazze adolescenti. Dimenticavo: la famiglia è italosvizzera, ma a essere italiana è la mamma. Nel corso del libro vediamo le trasformazioni di Tullio e dell'eolao durante tutto l'anno scolastico, troviamo tantissimi personaggi sia intorno al Tullio che nella sua testa (e in quella di qualcun altro), impariamo tantissime cose sugli eoleolaolai - il plurale è irregolare, ma d'altra parte il libro è pieno dei cosiddetti superlativi iperbolici, e troviamo una caterva di gatti di casa Ghiringhelli, tutti battezzati dal padre del Tullio con avverbi o congiunzioni. In tutto questo Rigiani riesce anche a infilare temi seri, come la compagna di banco del Tullio che ha due mamme; il risultato è che tutta la classe comincia a stilare una classifica delle differenze tra i loro genitori per capire quali di essi sono i "più diversi". (Spoiler: il fatto che siano dello stesso sesso non dà molti punti).
Unica pecca del libro, e anche in questo mi torna in mente Benni, è il finale; personalmente l'avrei terminato una pagina prima, quando l'eolao "rinato" torna dal Tullio. Nota di merito, invece, la citazione della vorace bestia bugblatta mentre mezzo canton Ticino (e un po' di genovesi) si trova nel palazzo della fantaveterinaria. È chiaro che Rigiani ha studiato i grandi classici.
.mau. ha valutato Le dernier jour d'un condamné: 4 stelle
Le dernier jour d'un condamné di Victor Hugo
The Last Day of a Condemned Man (French: Le Dernier Jour d'un Condamné) is a short novel by Victor Hugo …
.mau. ha recensito Dark Age Monarch di Joseph J. Swope
Review of 'Dark Age Monarch' on 'Goodreads'
4 stelle
King Arthur between legends of the past and a modern revisiting
[Disclaimer: I got this book via LibraryThing's Early Reviewer program]
There are a lot of stories about king Arthur and the Round Table. Notwithstanding The Sword in the Stone and its Disneyzation, many people would remember Marion Zimmer Bradley and her Avalon saga; I would like to add the books by Jack Whyte, who went into my mind while reading this work.
I found really interesting the idea of Swope to start many chapters with a recollection of what we can gather from the medieval Arthurian sources, with all their incongruences and dubious places. Swope starts from here to build his revisiting, adding some personal twists - for example, Merlin is Arthur's grandfather, besides having been a warrior when he was young; the knight Lamorak is black and of Arabian origin. However I think that the book lacked a …
King Arthur between legends of the past and a modern revisiting
[Disclaimer: I got this book via LibraryThing's Early Reviewer program]
There are a lot of stories about king Arthur and the Round Table. Notwithstanding The Sword in the Stone and its Disneyzation, many people would remember Marion Zimmer Bradley and her Avalon saga; I would like to add the books by Jack Whyte, who went into my mind while reading this work.
I found really interesting the idea of Swope to start many chapters with a recollection of what we can gather from the medieval Arthurian sources, with all their incongruences and dubious places. Swope starts from here to build his revisiting, adding some personal twists - for example, Merlin is Arthur's grandfather, besides having been a warrior when he was young; the knight Lamorak is black and of Arabian origin. However I think that the book lacked a final check; many statements are repeated after a few pages, and some dialogues seem forced and way too formal. Besides this reading this book was nice.
.mau. ha valutato La tour de Babylone: 3 stelle
La tour de Babylone di Ted Chiang
Stories of Your Life and Others is a collection of short stories by American writer Ted Chiang originally published in …
.mau. ha valutato The Dawn of Everything: 3 stelle
The Dawn of Everything di David Graeber, David Wengrow
The renowned activist and public intellectual David Graeber teams up with the professor of comparative archaeology David Wengrow to deliver …
.mau. ha recensito LA RUSSIA DI PUTIN di Anna Politkovskaya
Review of 'LA RUSSIA DI PUTIN' on 'Goodreads'
2 stelle
Storie terribili, ma è scritto male
Leggere adesso il libro che Anna Politkovskaja scrisse quasi vent'anni fa mostra come sia stato profetico. Basti citare questa frase: "La nuova ideologia di Stato, letale per l’individuo. Putin l’ha illustrata più volte. E suona all’incirca così: «Non aspettatevi che le perdite ci frenino. Non lo faranno. Nemmeno se dovessero essere altissime.»" e vedere cosa è successo in Ucraina. Né credo che la situazione in Russia sia poi così cambiata in questi anni: i fatti raccontati nel libro, non solo quelle come il massacro (e soprattutto il post-massacro) del Nord-Ost ma anche le storie di ordinaria miseria come quelle della Kamčatka, non sono certo rimasti roba del passato. Perché allora do un voto così basso? Semplice: non è scritto bene. Lo so, Politkovskaja è stata assassinata perché "scomoda", e il testo è senza dubbio impressionante e dovrebbe essere letto da tutti; ma la prosa …
Storie terribili, ma è scritto male
Leggere adesso il libro che Anna Politkovskaja scrisse quasi vent'anni fa mostra come sia stato profetico. Basti citare questa frase: "La nuova ideologia di Stato, letale per l’individuo. Putin l’ha illustrata più volte. E suona all’incirca così: «Non aspettatevi che le perdite ci frenino. Non lo faranno. Nemmeno se dovessero essere altissime.»" e vedere cosa è successo in Ucraina. Né credo che la situazione in Russia sia poi così cambiata in questi anni: i fatti raccontati nel libro, non solo quelle come il massacro (e soprattutto il post-massacro) del Nord-Ost ma anche le storie di ordinaria miseria come quelle della Kamčatka, non sono certo rimasti roba del passato. Perché allora do un voto così basso? Semplice: non è scritto bene. Lo so, Politkovskaja è stata assassinata perché "scomoda", e il testo è senza dubbio impressionante e dovrebbe essere letto da tutti; ma la prosa è davvero pesante, con continui interventi che più che rafforzare il messaggio infastidiscono il lettore. Mi sa anche che la traduzione di Claudia Zonchetti non abbia aiutato. Una frase a caso: "[...] il cui presidente – il signor Toršin – è stato ricevuto al Cremlino per ascoltare da Putin i consigli del caso." In italiano corrente diremmo "Il cui presidente Toršin". (Ah: nel colophon è indicato il titolo inglese e non dall'originale russo Путинская Россия... però Zonghetti il russo dovrebbe saperlo. Mistero.) Se aggiungiamo il fatto che Adelphi, che vista l'invasione dell'Ucraina ha ristampato in fretta e furia il libro, non ha nemmeno sentito il bisogno di aggiungere una cronologia di quanto successo nel ventennio successivo capirete che non posso davvero dargli di più.
.mau. ha recensito Vital Signals di Dan O'Hara
Review of 'Vital Signals' on 'Goodreads'
3 stelle
The short lengtht of the stories did not help
The introduction of this book says that it «is an attempt to use scientifically-informed fiction written by a diverse spectrum of writers to explore a future that has become fragmented due to a disrupted present», and the goal is reached «[b]y combining the predictions of people who are not natural inhabitants of the world of science fiction and providing them guidance from veteran scientists or authors». I am not sure that the result is up to the expectations. One of the troubles is probably the fact that nearly all the stories are very short, and it is very difficult to write them in a good way. Indeed the longest one, Safe From Harm by Tim Maughan, is the best of the lot. Other good stories are Conjugal Frape by Jamie Watt, Biohacked & Begging by Stephen Oram, Anomaly in the Rhythm …
The short lengtht of the stories did not help
The introduction of this book says that it «is an attempt to use scientifically-informed fiction written by a diverse spectrum of writers to explore a future that has become fragmented due to a disrupted present», and the goal is reached «[b]y combining the predictions of people who are not natural inhabitants of the world of science fiction and providing them guidance from veteran scientists or authors». I am not sure that the result is up to the expectations. One of the troubles is probably the fact that nearly all the stories are very short, and it is very difficult to write them in a good way. Indeed the longest one, Safe From Harm by Tim Maughan, is the best of the lot. Other good stories are Conjugal Frape by Jamie Watt, Biohacked & Begging by Stephen Oram, Anomaly in the Rhythm by Viraj Joshi, Brain Dump by Frances Gow, Trial by Combat by John Houlihan, and EPILOGUE [citation needed] by Ken MacLeod (“Prove it” :-) ). I don't think it is strange that all of them are SF or fantasy writers: yes, it is genre fiction, but for that very reason they know how to cope with it.
.mau. ha recensito Fables di Jean de La Fontaine
Review of 'Fables' on 'Goodreads'
3 stelle
Romani e natura non andavano molto d'accordo
Per curiosità ho provato a leggere uno dei libri della collana del Corriere attualmente in edicola legata al mondo latino. Questi libretti sono divisi in tre parti: la prima racconta un tema generale, la seconda è molto breve e parla di un singolo autore che è significativo per questo tema, la terza è un compendio di grammatica e di esercizi, che confesso di avere amabilmente saltato. Sono quarant'anni che non studio più latino, e comunque partire dal capitolo 17 non è il massimo. Il tema di questo volume è "La natura", e bisogna dire che l'approccio è piuttosto interessante, anche se per forza di cose non si entra troppo nei particolari: in particolare ho apprezzato la dualità tra quello che sulla natura hanno scritto gli autori latini - e sappiamo bene che quando si scrive si cerca sempre di edulcorare la realtà - …
Romani e natura non andavano molto d'accordo
Per curiosità ho provato a leggere uno dei libri della collana del Corriere attualmente in edicola legata al mondo latino. Questi libretti sono divisi in tre parti: la prima racconta un tema generale, la seconda è molto breve e parla di un singolo autore che è significativo per questo tema, la terza è un compendio di grammatica e di esercizi, che confesso di avere amabilmente saltato. Sono quarant'anni che non studio più latino, e comunque partire dal capitolo 17 non è il massimo. Il tema di questo volume è "La natura", e bisogna dire che l'approccio è piuttosto interessante, anche se per forza di cose non si entra troppo nei particolari: in particolare ho apprezzato la dualità tra quello che sulla natura hanno scritto gli autori latini - e sappiamo bene che quando si scrive si cerca sempre di edulcorare la realtà - e quanto veniva poi fatto in pratica, anche con esempi che si rifanno alla nostra sensibilità contemporanea. La parte sull'autore, in questo caso Orazio, è infine una semplice biografia. In definitiva direi che la collana è interessante per chi ama allo stesso tempo la storia antica e quella moderna, oppure vuole un metodo alternativo per studiare il latino.
.mau. ha recensito National Security in the New World Order di Andrea Monti
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5 stelle
Come siamo arrivati a subappaltare la sicurezza nazionale alle Big Tech?
La coppia Monti-Wacks ritorna con questo nuovo libro sulla "sicurezza nazionale", nel quale raccontano come il concetto non sia affatto moderno - anche se ai tempi della Roma imperiale la "sicurezza" spesso era più nei riguardi dell'imperatore che per lo stato... - e soprattutto come sta cambiando. La parte iniziale con l'excursus storico è interessantissima: lo sapevate che i "delatores" erano semplicemente quelli che permettevano di far partire un procedimento penale, "portando (informazioni) riguardo (a qualcuno)"? Ma non certo inferiore è la parte moderna e contemporanea, dove vediamo come non solo il concetto di sicurezza nazionale è piuttosto ambiguo in punta di diritto ma soprattutto capiamo cosa significa in pratica lo spostamento dagli stati sovrani alle Big Tech della gestione della sicurezza nazionale. Si può essere o meno d'accordo con gli autori quando tirano l'acqua al loro mulino e …
Come siamo arrivati a subappaltare la sicurezza nazionale alle Big Tech?
La coppia Monti-Wacks ritorna con questo nuovo libro sulla "sicurezza nazionale", nel quale raccontano come il concetto non sia affatto moderno - anche se ai tempi della Roma imperiale la "sicurezza" spesso era più nei riguardi dell'imperatore che per lo stato... - e soprattutto come sta cambiando. La parte iniziale con l'excursus storico è interessantissima: lo sapevate che i "delatores" erano semplicemente quelli che permettevano di far partire un procedimento penale, "portando (informazioni) riguardo (a qualcuno)"? Ma non certo inferiore è la parte moderna e contemporanea, dove vediamo come non solo il concetto di sicurezza nazionale è piuttosto ambiguo in punta di diritto ma soprattutto capiamo cosa significa in pratica lo spostamento dagli stati sovrani alle Big Tech della gestione della sicurezza nazionale. Si può essere o meno d'accordo con gli autori quando tirano l'acqua al loro mulino e affermano che La sicurezza nazionale deve diventare una parte riconosciuta del sistema legale, liberandosi della sua veste politica; ma è difficile negare che mentre la democrazia nasce come una delega di potere dal cittadino allo stato, attualmente abbiamo un'inquietante trasferimento di potere, che erode il contrasto tra democrazie liberali e regimi autoritari.
.mau. ha recensito The cat in numberland di I. Ekeland
Review of 'The cat in numberland' on 'Goodreads'
5 stelle
L'albergo di Hilbert (e signora...) visti da un gatto
Vabbè, la storia dell'Albergo di Hilbert la conosciamo più o meno tutti - o almeno la conosce chi ha un po' di curiosità per la matematica. Devo dire che però la storia raccontata da Ivar Ekeland e disegnata da John O'Brien, che è appena entrata nella Mathical Hall of Fame, è davvero carina ed è un peccato che sia fuori commercio. (Ma potete andare a prenderlo in prestito su archive.org, in un'ora lo leggete senza problemi). In questo caso il vero protagonista è il gatto, che guarda tutte le magie matematiche dell'albergo di Hilbert e non riesce a capire come possano avvenire, tanto che alla fine... no, non ve lo posso dire.
Il testo è indubbiamente pensato per ragazzini, e i disegni contribuiscono alla piacevolezza del testo. Sarebbe simpatico vederlo tradotto in italiano...
.mau. ha recensito Man from the Future di Ananyo Bhattacharya
Review of 'The Man from the Future' on 'Goodreads'
4 stelle
Non è una biografia di Von Neumann
Se state cercando una biografia di John von Neumann, non siete cascati sul libro giusto. Sì, qualcosa che riguarda la sua vita la si trova, ma non è certo questo il punto di vista che Bhattacharya intende portare avanti nel suo libro. Gli ampi capitoli, sui temi di ricerca che von Neumann ha lavorato nella sua relativamente breve vita - logica matematica, fisica quantistica, le bombe A e H, la creazione dei computer, la teoria dei giochi, gli automi cellulari - tendono a mostrare il suo lavoro seminale soprattutto vedendo come è stato portato avanti; lo si vede soprattutto quando si parla di automi cellulari, dove il contributo di von Neumann - checché ne dica Bhattacharya che è chiaramente un suo fan sfegatato - non è poi così importante. In definitiva, il libro è interessante, soprattutto per chi vuole farsi un'idea di tutti …
Non è una biografia di Von Neumann
Se state cercando una biografia di John von Neumann, non siete cascati sul libro giusto. Sì, qualcosa che riguarda la sua vita la si trova, ma non è certo questo il punto di vista che Bhattacharya intende portare avanti nel suo libro. Gli ampi capitoli, sui temi di ricerca che von Neumann ha lavorato nella sua relativamente breve vita - logica matematica, fisica quantistica, le bombe A e H, la creazione dei computer, la teoria dei giochi, gli automi cellulari - tendono a mostrare il suo lavoro seminale soprattutto vedendo come è stato portato avanti; lo si vede soprattutto quando si parla di automi cellulari, dove il contributo di von Neumann - checché ne dica Bhattacharya che è chiaramente un suo fan sfegatato - non è poi così importante. In definitiva, il libro è interessante, soprattutto per chi vuole farsi un'idea di tutti questi temi: basta sapere cosa aspettarsi!