Fantasy anglofono delle origini Pubblico

Probabilmente l'opera smithiana più rilevante sotto un profilo di fantasy puro, il ciclo di Zothique è capostipite di tutte le fantasie macabre in cui a contrapporsi sono sfumature diverse di maligno e mostruoso, e la magia non solo è nera, ma è pure un male connaturato a una Terra desolata.

Diretto discendente degli eroi di Burroughs e Merritt, Conan il cimmero è un eroe archetipico del racconto d'avventura statunitense dell'Interguerra, nonché un'icona immortale nell'immaginario occidentale; questo volume riunisce i primi suoi racconti, che personalmente prediligo.

Seppur smilzo, il ciclo di Bran Mak Morn re dei Pitti è ben lungi dall'essere una mera appendice al corpus howardiano: comprende racconti molto vari per toni e stile, in cui Howard ha visibilmente sperimentato, con esiti variabili ma sempre affascinanti e in linea con il suo animo ventoso.

Nel periodo interbellico la fantasy statunitense era certamente dominata dal racconto d'avventura, ma nel romanzo The Circus of Dr Lao Finney seppe invece proporre una satira dotta della società contemporanea che oppone la provincia americana alla magia perturbante.

Catherine Moore non fu solo la prima autrice di narrativa fantastica per adulti a raggiungere un successo di massa, ma con la regina Jirel di Joiry creò la prima protagonista femminile di un ciclo d'avventura fantasy, superiore alle opere coeve per la profondità psicologica e morale.

Progettati dall'autrice già negli anni '30 ma pubblicati solo nei '70, i quattro tomi del Mabinogion rinarrano in prosa moderna il capolavoro dell'epica gallese, irrobustendo con sottotrame originali e uno scavo psicologico coerente la surreale sostanza autentica dei miti antichi.

Esordio letterario di uno stimato filologo, The Hobbit rappresentò un romanzo fantastico per l'infanzia di qualità superiore, caratterizzato da una grande profondità inventiva e dai temi morali propri della generazione sopravvissuta alla Grande Guerra. Il suo sequel avrebbe cambiato il mondo.

La saga del "Re che fu e che sarà" fu creata fra '38 e '40 come trilogia per l'infanzia, nel Dopoguerra venne riscritta ed espansa in tetralogia per adulti, e dopo la morte dell'autore fu scoperto un quinto episodio inedito. Per coerenza cronologica, questa è la stesura originale del primo romanzo.

Dopo la morte di Howard, Kuttner ne colmò la nicchia di mercato con i racconti su Elak di Atlantide e Raynor di Sardopolis; due progetti interrotti e formulaici, non reggono il confronto con il miglior Howard, ma stanno ben al di sopra dei succesivi Conan-cloni (o "Clonan") degli anni '80.

Autore cristiano della scuola MacDonald intenzionato a dialogare con Lindsay, C. S. Lewis compose una saga science fantasy in tre tomi in cui il sistema solare è governato non dalle leggi galileiane-newtoniane, bensì dalla fisica magica aristotelica-tolemaica degli astronomi medievali.

Già attore teatrale, Leiber coltivò una formula di fantasy avventuroso in cui la magia ha tratti fiabeschi e onirici e l'intreccio si basa sulle alchimie caratteriali e i dialoghi istrionici fra personaggi davvero tridimensionali. E il volume prequel, da leggere per primo, è ancora meglio!

Prima di diventare un patriarca della "fantascienza dura", Heinlein ha composto un piccolo nucleo di eccellenti racconti science fantasy ambientati in società magiche pienamente industrializzate; questo tomo doppio riunisce i due scritti più lunghi e più belli di tale corpus.

Di fatto un thriller sovrannaturale con smaccati elementi sentimentali-sensuali, il miglior romanzo di Williamson è un antecedente diretto sia dei moderni gialli fantasy sia, in parte, dei romanzi rosa fantasy, in un intero maggiore della somma delle parti. E ci sono i lupi mannari.

Lafayette Hubbard è stato uno dei criminali di maggior successo e di minor morale del XX secolo, ma purtroppo ha anche composto uno dei primi e migliori romanzi fantasy metaletterari costruiti sulla rottura della quarta parete fra mondo reale e mondo diegetico. Da reperire, ma a costo zero!

Le cinque novelle del professor Harold Shea, psicologo e matemago, sono certamente azzoppate da un umorismo figlio degli anni Quaranta e oggi imperscrutabile, ma è innegabile che abbiano sdoganato il gioco metaletterario di mettere in dialogo il racconto fantastico moderno con quelli antichi.