La rivoluzione ecologica

Il pensiero libertario di Murray Bookchin

Brossura, 240 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 2020 da zero in condotta.

ISBN:
978-88-95950-63-1
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4 stelle (3 recensioni)

Se non faremo l'impossibile ci troveremo di fronte l'impensabile!

Per Murray Bookchin l’unica soluzione possibile al disastro ecologico è la trasformazione radicale della società contemporanea in senso libertario, eliminando il dominio di un essere umano sull’altro e cancellando il principio stesso della dominazione. La questione ecologica è quindi inscindibile dalla questione sociale. Questo libro illustra in modo chiaro, attraverso una disamina articolata delle tesi più importanti propugnate dal pensatore nordamericano, tutti gli elementi propositivi dell’ecologia sociale, a cominciare dalla democrazia diretta fino al confederalismo democratico che ha fortemente influenzato il processo rivoluzionario nella regione curda del Rojava.

2 edizioni

Uno sguardo esterno documentato e ordinato

4 stelle

A parte il fatto che Varengo è una compagna deliziosa, questo saggio nato come tesi di laurea e man mano revisionato è davvero valido e un ottimo complemento alla raccolta di articoli La prossima rivoluzione: come quella è un'autoritratto di Bookchin, questo è un ritratto tracciato da uno sguardo esterno, che ricostruisce la formazione del nostro ed esplica molto bene i pensieri altrui con cui egli si è posto in dialogo (in particolare lo scontro con l'ecologia profonda e il rapporto deuteragonistico con i partiti verdi). E in particolare, conferma e fornisce una base valida per discutere i punti critici del pensiero bookchiniano, cioè in buona sostanza l'eurocentrismo positivista di fondo. Non do punteggio massimo solo perché l'introduzione (non di Varengo) è di un accademismo esasperato e illeggibile.

Review of 'La rivoluzione ecologica. Il pensiero libertario di Murray Bookchin' on 'Goodreads'

5 stelle

Sorprendente questo libro della Varengo (che ho conosciuto): del resto la prefazione dell'ottimo Giampietro Berti me l'avrebbe dovuto far sospettare. L'autrice riesce a riordinare tutta la produzione di Bookchin costruendo un discorso coerente, che si regge soprattutto sulle citazioni dai suoi testi, condensandoli molto efficacemente in un libro molto scorrevole. Emerge per intero la genialità di B., che ha intuito decenni fa, e anni prima di chiunque altro, concetti e problemi che emergono nella loro pienezza soltanto ora, che si comincia a parlare di decrescita. È poi molto bello che B. esponga un vero e proprio piano d'azione per il raggiungimento della società ideale. E in tutto questo c'è anche spazio per le critiche a Bookchin, che sono fatte emergere dall'intelligente lettura dei suoi testi e poi esplicitate attraverso le parole di alcuni critici. In effetti, il determinismo di Bookchin è spesso inquietante. E tutta la sua scelta anarchica deriva …