Baylee ha recensito Il viaggio dell'assassino di Robin Hobb
Il viaggio dell'assassino
5 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Nel lasciare inconclusa la lettura di questa trilogia mi ero dimenticata di quanto meravigliosa fosse la scrittura di Hobb e la sua capacità di tratteggiare personaggi così realistici e umani che sembra assurdo non esistano davvero. È stata una lettura talmente immersiva che, nonostante le quasi ottocento pagine, ho finito il libro in una settimana.
È difficile rallentare il ritmo della lettura quando il tuo cuore sanguina per i personaggi, quando devi sapere se questa volta riusciranno a salvarsi, se hanno davvero intenzione di fare quella cosa così stupida e avventata, se saranno arrivati alla fine delle loro tribolazioni, se arriverà qualche speranza o tutto finirà in disperazione.
Il viaggio dell’assassino è una lunga dondolata su un’altalena di eventi che rischiano di scaraventare a terra Fitz e lasciarcelo per sempre. Nonostante, infatti, Fitz sia un predestinato e pure …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Nel lasciare inconclusa la lettura di questa trilogia mi ero dimenticata di quanto meravigliosa fosse la scrittura di Hobb e la sua capacità di tratteggiare personaggi così realistici e umani che sembra assurdo non esistano davvero. È stata una lettura talmente immersiva che, nonostante le quasi ottocento pagine, ho finito il libro in una settimana.
È difficile rallentare il ritmo della lettura quando il tuo cuore sanguina per i personaggi, quando devi sapere se questa volta riusciranno a salvarsi, se hanno davvero intenzione di fare quella cosa così stupida e avventata, se saranno arrivati alla fine delle loro tribolazioni, se arriverà qualche speranza o tutto finirà in disperazione.
Il viaggio dell’assassino è una lunga dondolata su un’altalena di eventi che rischiano di scaraventare a terra Fitz e lasciarcelo per sempre. Nonostante, infatti, Fitz sia un predestinato e pure dotato, sia nell’Arte sia nello spirito, non si può proprio dire che questo gli renda la vita particolarmente semplice. Anzi, sono caratteristiche che, oltre a renderlo inviso e sfruttabile da amicз e nemicз, gli hanno causato innumerevoli sofferenze. A riprova del fatto che essere “speciali” non è poi questo gran guadagno.
Infine, ho adorato il modo in cui Hobb (immagino con un omaggio a Ursula K. Le Guin, che in questo è stata maestra) ha introdotto il tema dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale in un mondo fantasy (ma anche nel nostro, parliamo di un romanzo del 1997) decisamente poco avvezzo a interrogarsi su simili questioni. Sono due pagine in croce, ma aggiungono molta curiosità riguardo alle altre trilogie ambientate in questo mondo.