Baylee ha recensito Padiglioni lontani di M. M. Kaye
Padiglioni lontani
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Come ho scritto a suo tempo nello scegliere Padiglioni lontani la mia più grande paura era quella di trovarmi a leggere un romanzo con un punto di vista colonialista, visto che l’autrice proveniva da una famiglia con stretti legami con l’impero anglo-indiano e abbia vissuto diversi anni in India.
Per fortuna, in gran parte si trattava di una paura ingiustificata. Gli unici momento in cui Kaye mi ha infastidito il mio culo bianco sono quelli nei quali professa le opportunità della collaborazione tra culture diverse (in questo caso quella inglese con quelle presenti in India), dimenticando che il Regno Unito non era andato in India per collaborare e che i rapporti tra i due popoli non possono essere ridotti a relazioni tra persone. L’idea che tutto sarebbe andato meglio scremando persone violente e razziste mi è sembrata molto …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Come ho scritto a suo tempo nello scegliere Padiglioni lontani la mia più grande paura era quella di trovarmi a leggere un romanzo con un punto di vista colonialista, visto che l’autrice proveniva da una famiglia con stretti legami con l’impero anglo-indiano e abbia vissuto diversi anni in India.
Per fortuna, in gran parte si trattava di una paura ingiustificata. Gli unici momento in cui Kaye mi ha infastidito il mio culo bianco sono quelli nei quali professa le opportunità della collaborazione tra culture diverse (in questo caso quella inglese con quelle presenti in India), dimenticando che il Regno Unito non era andato in India per collaborare e che i rapporti tra i due popoli non possono essere ridotti a relazioni tra persone. L’idea che tutto sarebbe andato meglio scremando persone violente e razziste mi è sembrata molto naïf.
Accanto a questa ingenuità, però, c’è un ritratto dell’India e della sua complessità davvero molto interessante, dettato evidentemente da un grande amore per questa nazione. C’è molto rispetto per le sue tradizioni e questo fa sì che non vengano risparmiate delle stoccate agli aspetti che non funzionano, ma senza opporre una presunta superiorità inglese (che per Kaye non esiste, visto che diversi esponenti del Regno Unito non fanno una bella figura).
Per il resto la storia ha un gusto epico ed è di quelle che divori perché ti affezioni ai vari personaggi (pure ai cavalli, in effetti) e devi assolutamente sapere al più presto come evolveranno le loro vite. È di quei mattoni che non fanno pesare il loro numero di pagine, pieni di avventura, amore (meno di quanto pensassi, e per fortuna, perché la prima notte di passione tra Ash e Juli è una delle cose più creepy che abbia mai letto e pare uscita dal più brutto degli Harmony), intrighi, amicizie e eroismo. Se adesso avete lunghe giornate da passare a casa, direi che Padiglioni lontani può essere un buon libro da recuperare (adesso edito da E/O).