Baylee ha recensito La lista di Schindler di Thomas Keneally
La lista di Schindler
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Sono stata molto contenta di questa lettura di gennaio con LiberTiAmo: sebbene avessi visto il film di Spielberg anni e anni fa (talmente tanti da ricordarmelo a malapena, in effetti), non mi ero mai avvicinata al libro.
Sulla storia, niente da dire, naturalmente: Oscar Schindler e sua moglie Emilie figurano tra i Giusti tra le nazioni per aver salvato un migliaio di persone ebree dalla Shoah, usando i loro agganci e le loro risorse, senza risparmiarsi e senza mai rassegnarsi all’orrore e alla crudeltà gratuita.
Sullo stile con il quale Keneally ha raccontato la storia, devo dire che in alcuni punti mi è sembrato meno appassionante, nonostante le vicende narrate siano così significative. Penso di essere rimasta infastidita dal fatto che si tratta di un non-fiction novel, mentre avrei preferito leggere un non-fiction ‘puro’ – per così …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Sono stata molto contenta di questa lettura di gennaio con LiberTiAmo: sebbene avessi visto il film di Spielberg anni e anni fa (talmente tanti da ricordarmelo a malapena, in effetti), non mi ero mai avvicinata al libro.
Sulla storia, niente da dire, naturalmente: Oscar Schindler e sua moglie Emilie figurano tra i Giusti tra le nazioni per aver salvato un migliaio di persone ebree dalla Shoah, usando i loro agganci e le loro risorse, senza risparmiarsi e senza mai rassegnarsi all’orrore e alla crudeltà gratuita.
Sullo stile con il quale Keneally ha raccontato la storia, devo dire che in alcuni punti mi è sembrato meno appassionante, nonostante le vicende narrate siano così significative. Penso di essere rimasta infastidita dal fatto che si tratta di un non-fiction novel, mentre avrei preferito leggere un non-fiction ‘puro’ – per così dire – che nella mia testa sarebbe stato più adatto per questa storia. Giusto nella mia testa, visto che La lista di Schindler ha vinto il Booker Prize nel 1982: deve essere colpa del mio potente amore per la saggistica.