La grande razzia

Táin Bó Cúailnge

di

Brossura, 215 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 01 Marzo 1996 da Adelphi.

ISBN:
978-88-459-1192-7
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3 stelle (1 recensione)

A capo del suo esercito, la regina del Connachta, Medb («Ebbrezza»), si scatena contro un territorio, l’Ulaid, difeso da un uomo solo, il giovane eroe Cú Chulainn: trasgressiva, sensuale, ingannatrice, implacabile la regina; forte, tormentato, leale, terrificante nelle sue metamorfosi l’eroe. Sullo sfondo, un conflitto insanabile, oscillante tra deflagrazione della violenza e ritualizzazione dei contrasti, impulsi e vincoli, caos e regola. Alle vicende militari, punteggiate di duelli, patteggiamenti e stragi, si intrecciano storie di forti passioni, affetti, gelosie, seduzioni, rancori, intimi dissidi. Numerose le tracce di antichi miti pagani: la rivalità sempre rinnovata tra due esseri divini metamorfici che si incarnano infine in due tori portentosi, la maledizione che una dea della fecondità lancia contro i guerrieri dell’Ulaid rendendoli deboli come donne in travaglio, l’intervento di un dio solare per sconfiggere la crisi invernale delle forze vitali. Così ci addentriamo in una sorta di chanson de geste appassionante e fosca, …

1 edizione

La grande razzia

3 stelle

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La grande razzia (alias Táin Bó Cúailnge) è il racconto mitico della guerra che il Connacht mosse all’Ulster per il possesso di un magnifico toro. La simbologia si spreca e bisogna ringraziare Adelphi (e quando mai la malediamo?) per l’edizione annotata e accompagnata da un’introduzione molto interessante, soprattutto per chi come me è appassionata di mitologia (irlandese, in questo caso), ma non è che ne sappia poi chissà quanto.

Il pregio de La grande razzia è sicuramente la simbologia, che intreccia le vicende mitologiche con la lotta tra luce e oscurità, con il ciclo della natura e il succedersi delle stagioni, con la necessità che l’equilibrio sia mantenuto, con il terrore che una donna salga al potere e si dimostri più virile del marito. Con ovvia rottura dell’equilibrio (niente rompe più gli equilibri che scombinare i ruoli …