Baylee ha recensito Norwegian Wood di Haruki Murakami
Norwegian Wood
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Per certi versi, Norwegian Wood è il solito romanzo di formazione: abbiamo un protagonista, Tōru, sull’orlo dell’età adulta senza sapere bene cosa farà da grande (che, anzi, si fa trascinare dalla vita, più subendola che vivendola) e una manciata di altri personaggi abbastanza tipici del genere, dalla ragazza smaliziata e “alternativa” all’amico che, beato lui, ha già una strada da seguire.
La particolarità di Norwegian Wood sta nella malinconia e nella tristezza della constatazione che l’adolescenza sia un’età alla quale non tuttə sopravvivono, e spesso non ne sappiamo neanche il perché. Mi è piaciuto molto l’equilibrio con il quale Murakami ha affrontato l’argomento: è vero che chi è arriva all’età adulta ha avuto più forza, più coraggio e anche più fortuna, ma non c’è condanna o disprezzo per chi invece si è arresə.
Solo tristezza, per la vita …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Per certi versi, Norwegian Wood è il solito romanzo di formazione: abbiamo un protagonista, Tōru, sull’orlo dell’età adulta senza sapere bene cosa farà da grande (che, anzi, si fa trascinare dalla vita, più subendola che vivendola) e una manciata di altri personaggi abbastanza tipici del genere, dalla ragazza smaliziata e “alternativa” all’amico che, beato lui, ha già una strada da seguire.
La particolarità di Norwegian Wood sta nella malinconia e nella tristezza della constatazione che l’adolescenza sia un’età alla quale non tuttə sopravvivono, e spesso non ne sappiamo neanche il perché. Mi è piaciuto molto l’equilibrio con il quale Murakami ha affrontato l’argomento: è vero che chi è arriva all’età adulta ha avuto più forza, più coraggio e anche più fortuna, ma non c’è condanna o disprezzo per chi invece si è arresə.
Solo tristezza, per la vita sprecata, per i legami recisi, per chi rimane e deve andare avanti con più solitudine da portarsi dentro. È un ambito dove è facile scivolare nei sentimentalismi, ma Murakami se ne tiene ben lontano, limitandosi a raccontare una storia di crescita, con tutti quei momenti nei quali la vita sembra così spaventosa da lasciare senza fiato e desiderosə di fermarsi, di avere una pausa, una tregua.
Se avete intenzione di leggerlo, tenete presente che è un classico romanzo di formazione e che, anche se magari non è il capolavoro esaltato da moltə, si legge volentieri e con interesse. In definitiva, sono molto contenta che sia stato il libro di novembre di LiberTiAmo, altrimenti chissà quando mi sarei decisa a leggerlo!