cretinodicrescenzago ha recensito Storia del pensiero antropologico di Alan Bernard
La peggio feccia della manualistica universitaria
2 stelle
Siccome sono uno schizzatello ho deciso di darmi da autodidatta una base di antropologia, Storia del pensiero antropologico mi è stato consigliato come manuale universitario classico – e da bravo manuale universitario introduttivo si è dimostrato un mero repertorio di fattoidi e dati circostanziali, organizzati secondo un banale criterio cronologico e compilativo. Sostanzialmente il testo non è né più né meno che una raccolta di profili biografici in cui si descrive per sommi capi la vita di questo o quel luminare, seguita dai riassunti di una o due delle sue ricerche e da un sunto generale della sua teoria, espresso in egual misura con paroloni vuoti e qualche rara e preziosa esemplificazione pratica. Considerato che quando ero in università ho avuto per le mani parecchie "Storie della disciplina X" strutturate esattamente in questo modo e imposte come bibliografia base, mi sembra evidente che una certa accademia voglia far memorizzare agli …
Siccome sono uno schizzatello ho deciso di darmi da autodidatta una base di antropologia, Storia del pensiero antropologico mi è stato consigliato come manuale universitario classico – e da bravo manuale universitario introduttivo si è dimostrato un mero repertorio di fattoidi e dati circostanziali, organizzati secondo un banale criterio cronologico e compilativo. Sostanzialmente il testo non è né più né meno che una raccolta di profili biografici in cui si descrive per sommi capi la vita di questo o quel luminare, seguita dai riassunti di una o due delle sue ricerche e da un sunto generale della sua teoria, espresso in egual misura con paroloni vuoti e qualche rara e preziosa esemplificazione pratica. Considerato che quando ero in università ho avuto per le mani parecchie "Storie della disciplina X" strutturate esattamente in questo modo e imposte come bibliografia base, mi sembra evidente che una certa accademia voglia far memorizzare agli e alle studenti l'agiografia dei grandi cattedratici, anziché insegnar loro a utilizzare sul campo le metodologie effettive di quei luminari (magari con un bell'eserciziario costruito con casi di studio fittizi da approcciare ciascuno con una diversa tecnica ermeneutica) – anche perché in sede d'esame è molto più facile valutare la declamazione a pappagallo. Non lo boccio completamente solo perché qua e là i resoconti degli studi sul campo sono ben scritti.