Baylee ha recensito Bianco e Nero di P. Marina Pieroni
Bianco e Nero
1 stella
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
In questo romanzo, Serenia, la principessa del Regno Bianco, viene scelta come sposa da Gilbert, principe del Regno Nero, in una versione danzante del mercato delle vacche e viene da lui brutalmente violentata la prima notte di nozze, alla quale seguono altri episodi di violenza degni di un horror. Qual è la reazione di Serenia? Che occhi bellissimi e che addominali da urlo ha mio marito!. Aggiungete sospiri e piroette a piacimento.
Avrei potuto soprassedere sullo stile, tanto acerbo da seminare dialoghi abborracciati, parole a caso ma dal bel suono e una gestione dell’elemento magico a dir poco approssimativo, ma far passare degli stupri come se fossero un fastidioso incidente di percorso verso un idilliaco rapporto di coppia? Assolutissimamente no.
Penso che la parola più corretta per definire come mi sento alla fine di questa lettura …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
In questo romanzo, Serenia, la principessa del Regno Bianco, viene scelta come sposa da Gilbert, principe del Regno Nero, in una versione danzante del mercato delle vacche e viene da lui brutalmente violentata la prima notte di nozze, alla quale seguono altri episodi di violenza degni di un horror. Qual è la reazione di Serenia? Che occhi bellissimi e che addominali da urlo ha mio marito!. Aggiungete sospiri e piroette a piacimento.
Avrei potuto soprassedere sullo stile, tanto acerbo da seminare dialoghi abborracciati, parole a caso ma dal bel suono e una gestione dell’elemento magico a dir poco approssimativo, ma far passare degli stupri come se fossero un fastidioso incidente di percorso verso un idilliaco rapporto di coppia? Assolutissimamente no.
Penso che la parola più corretta per definire come mi sento alla fine di questa lettura sia: scioccata. Sono davvero sotto shock e non mi capitava da parecchio, perché non mi aspettavo proprio una roba del genere. Non so neanche come trasmettervi tutto il disagio che ho provato nel leggere di certe interazioni tra i personaggi.
Serenia è tutta un “Io appartengo a Gilbert”, “Io sono sua”, “Gilbert ucciderà qualunque altro uomo si avvicinerà a me”, mentre Gilbert è tutto un “Sarai mia per sempre”, “Ti ammazzerò se mi mollerai”: questo, porca miseriaccia vacca, non è romantico, è fottutamente agghiacciante!
E come se tutto questo non fosse abbastanza, la violenza scorre anche tra Serenia e Angher, suo migliore amico e segretamente innamorato di lei, che si riterrà in diritto di dirle qualunque cattiveria solo perché è andata in sposa a un altro e fare sesso con lui le è piaciuto (brutali violenze a parte, s’intende). Credo si sia meritato il premio come Migliore Amico dell’Anno, sul serio: aveva tranquillizzato la sua fragile virilità con l’idea di una santa costretta ai luridi peccati del sesso, e invece si ritrova ad avere a che fare con una donna sessualmente attiva. Una tragedia…
Datemi pure dell’ipersensibile, ma io ho trovato questo romanzo davvero pieno di violenza, fisica e verbale, tanto più raccapricciante proprio perché normalizzata, come se quel tipo di reazione feroce fosse l’unico possibile, oppure fosse giustificato dalle circostanze.