Anarcoccultismo

Dissertazione sulle cospirazioni dei re e sulle cospirazioni dei popoli

Brossura, 240 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 08 Aprile 2020 da D Editore.

ISBN:
978-88-94830-45-3
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4 stelle (1 recensione)

Nel corso della storia, un filo rosso ha sempre legato i circoli occulti ai movimenti politici: dalla massoneria ai movimenti operai internazionali, dagli alchimisti ai culti esoterici, la storia del contropotere ha sempre mostrato le zone d’ombra invisibili allo sguardo del comune pragmatismo. Non a caso, il simbolismo riveste un ruolo centrale per definire la geografia e gli equilibri delle forze tra loro in competizione.

In Anarcoccultismo, Erica Lagalisse analizza come le teorie politiche, i simboli e la storia dell’anarchismo e del socialismo affondino le proprie radici anche nell’occultismo, passando attraverso la caccia alle streghe (detentrici di una scienza medica empirica), maghi rinascimentali e massoni rivoluzionari. Tenendosi alla larga da improbabili teorie del complotto e avvalendosi di una minuziosa bibliografia, Anarcoccultismo mostra come i sentieri oscuri dell’eresia di ogni epoca sono incrociati con la lotta alle disuguaglianze, all’oppressione patriarcale e alle coercizioni del potere.

3 edizioni

ha recensito Anarcoccultismo di Erica Lagalisse

"The occult features of anarchism"

4 stelle

Il saggio di E. Lagalisse vorrebbe gettare uno sguardo sulla genesi "irrazionalistica" e "occulta" dei movimenti rivoluzionari moderni, mostrando come il filo rosso che lega il Corpus Hermeticum alla Massoneria, la Carboneria, le società segrete rivoluzionarie del XIX, fondativo di quella "cosmologia e teologia" politica che è costitutiva della genesi e dello sviluppo del pensiero anarchico. Mettendo in risalto la secolarizzazione della politica dell'era contemporanea, e la messa al bando di ogni istanza irrazionalistica, l'autrice prova a mostrare come ciò possa perpetuare privilegi di classe e razziali, anche in seno allo stesso movimento anarchico. La prima parte è meno interessante della seconda, in quanto la ricostruzione storica si basa su pochi riferimenti bibliografici di per sé molto noti e viene forse trattata in maniera troppo superficiale (l'autrice è d'altronde un'antropologa, e non una storica del pensiero). La seconda parte, invece, che presenta interessantissime analisi politiche dei movimenti contemporanei e avanza …