Baylee ha recensito La Libertà di John Stuart Mill
La Libertà
5 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Se non avete mai letto questo libriccino, vi prego con tutta me stessa di farlo. So che magari siete più interessati ai romanzi e forse la sola idea di leggervi un saggio (e pure di filosofia e politica!) vi fa ribrezzo, ma La Libertà di John Stuart Mill dovrebbe essere letto da tutti coloro che hanno la fortuna di vivere in uno stato democratico – e non solo.
Credo che, in un mondo dove sempre più persone cercando di far prevalere il loro punto di vista in maniera violenta, sia più che mai importante ricordarsi di non essere i detentori della verità assoluta – nemmeno se un dio superiore vi ha dettato le migliori regole possibili.
So che è terribile, destabilizzante e pauroso, ma è estremamente improbabile che una verità assoluta esista: in ogni caso, ostinarsi a …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Se non avete mai letto questo libriccino, vi prego con tutta me stessa di farlo. So che magari siete più interessati ai romanzi e forse la sola idea di leggervi un saggio (e pure di filosofia e politica!) vi fa ribrezzo, ma La Libertà di John Stuart Mill dovrebbe essere letto da tutti coloro che hanno la fortuna di vivere in uno stato democratico – e non solo.
Credo che, in un mondo dove sempre più persone cercando di far prevalere il loro punto di vista in maniera violenta, sia più che mai importante ricordarsi di non essere i detentori della verità assoluta – nemmeno se un dio superiore vi ha dettato le migliori regole possibili.
So che è terribile, destabilizzante e pauroso, ma è estremamente improbabile che una verità assoluta esista: in ogni caso, ostinarsi a imporre il proprio punto di vista agli altri non è il modo corretto per cercarla. Con implacabile ragionevolezza, Mill ci ricorda che qualunque principio, idea o affini è frutto di un processo di dibattiti, nuove filosofie e aggiustamenti delle vecchie, di errori – anche terribili – e successi. In sostanza, anche i principi più inderogabili, più universali sono contingenti: sto pensando al diritto di ogni uomo a nascere libero ed eguale in dignità e diritti (cit. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani), per esempio.
Questo, contrariamente a quanto si vocifera, non toglie forza al principio, anzi. Sapere esattamente come si è arrivati a stabilire un certo principio è il modo migliore per mantenerlo forte e in salute. Pretendere, invece, che i principi siano venuti dall'alto li mette in grave pericolo: si finisce per dimenticare perché li si segue e per infrangerli senza difficoltà.
Oltretutto, a pensare che i principi siano immutabili nel tempo, si rischia di perdersi buone idee per migliorarli e renderli ancora più validi, forti e inclusivi. Infatti, che senso ha avere dei principi (o idee) che fanno del male ad alcune categorie di persone, escludendole dal godere di certi diritti? Oppure, che senso ha ostinarsi a portare avanti principi (o idee) resi obsoleti da nuove scoperte? Ricordate la teoria geocentrica, scalzata da quella eliocentrica? Quanto è stato stupido sostenere che quella frasetta nella Bibbia avesse ragione sull'evidenza scientifica? Ma quanto è stato destabilizzante scoprire che la Terra non era al centro dell'Universo?
Le novità, soprattutto quelle che hanno il cattivo gusto di scombussolarci la vita, ci spaventano e, quando siamo spaventati, ci nascondiamo. Fisicamente o mentalmente, non fa molta differenza. Le paure, però, nei limiti del possibile, vanno affrontate a viso aperto o a mente aperta.
Anch'io ho le mie idee preconcette e stupide. Ma cerco di tenere la mente aperta il più possibile, di leggere e ascoltare anche idee lontane anni luce dalle mie, di combattere i miei sciocchi pregiudizi. È difficile – a volte è maledettamente difficile – però è uno sforzo necessario alla convivenza civile tra persone diverse. Vogliamo davvero continuare a urlarci contro, pensando che chi la dura la vince, come i bambini dell'asilo? Per favore...