Baylee ha recensito Finché suocera non ci separi! di Corinne Savarese
Finché suocera non ci separi!
3 stelle
Avendo voglia di farmi due risate, mi sono buttata su Finché suocera non ci separi, il secondo volume della serie Cara, ti odio!, di cui avevo già letto Cara cognata, ti odio!.
Ho trovato l'inizio maledettamente lento, tanto che il mio lato da recensora sadica era già stato solleticato. Poi piano, piano il romanzo ingrana e comincia a divertire. Quello che mi ha fatto storcere il naso è stata la palese bastardaggine della suocera, che, come da copione, si mette tra moglie e marito nel tentativo di difendere il figlio. Infatti, è così cattiva che è già stata una pessima moglie (vedi marito zerbino con attacchi isterici) e una pessima madre (ha abbandonato i figli). Quindi già questo indebolisce un po' forza alla suocera terribile, perché toglie al personaggio quel lato subdolo che chi ha avuto a che fare con certe mammine conosce bene.
Un altro aspetto …
Avendo voglia di farmi due risate, mi sono buttata su Finché suocera non ci separi, il secondo volume della serie Cara, ti odio!, di cui avevo già letto Cara cognata, ti odio!.
Ho trovato l'inizio maledettamente lento, tanto che il mio lato da recensora sadica era già stato solleticato. Poi piano, piano il romanzo ingrana e comincia a divertire. Quello che mi ha fatto storcere il naso è stata la palese bastardaggine della suocera, che, come da copione, si mette tra moglie e marito nel tentativo di difendere il figlio. Infatti, è così cattiva che è già stata una pessima moglie (vedi marito zerbino con attacchi isterici) e una pessima madre (ha abbandonato i figli). Quindi già questo indebolisce un po' forza alla suocera terribile, perché toglie al personaggio quel lato subdolo che chi ha avuto a che fare con certe mammine conosce bene.
Un altro aspetto che mi ha lasciato perplessa è stato il modo in cui si accenna all'aborto. Capisco che è un romanzo che mira a divertire, ma due paroline in più le avrei spese. Anche se fossero state solo parolacce rivolte alla suocera.
Altro appunto di fastidio: le ripetizioni. Sopratutto nella prima metà, questo ribadire continuamente “Io-sono-una-donna-cazzuta-tu-non-me-la-farai” stanca. Con qualche sforbiciata in fase di editing, il romanzo ne sarebbe uscito più fluido.