cretinodicrescenzago ha recensito Bloodchild and Other Stories di Octavia E. Butler
La fantascienza dell'America migliore – l'America donna e nera
5 stelle
[Vecchia recensione esportata da altro sito]
Nella prefazione a Bloodchild and Other Stories Octavia Butler dichiara apertamente di essere una scrittrice da romanzo, non da racconto, e proprio per questo in vita sua ha iniziato, terminato e considerato degni di pubblicazione solo sette testi brevi – quelli che ha riunito e commentato uno a uno (santissima donna) qui in questa piccola densa raccolta. E a mio parere è proprio il caso di parlare di "pochi ma buonissimi", perché la qualità va dal buono allo straordinario. Partiamo da un nucleo di tre racconti di purissima fantascienza sociale: l'eponimo "Bloodchild" è una storia di interazione e (possibile) incastro fra biologie e civiltà radicalmente diverse, la cui compatibilità valoriale è di per sé stessa un'incognita e una costruzione in fieri; "The Evening, the Morning, and the Night", invece, ragiona sull'eugenetica e l'abilismo e il paternalismo sanitario e la possibilità di autodeterminazione, alternando picchi …
[Vecchia recensione esportata da altro sito]
Nella prefazione a Bloodchild and Other Stories Octavia Butler dichiara apertamente di essere una scrittrice da romanzo, non da racconto, e proprio per questo in vita sua ha iniziato, terminato e considerato degni di pubblicazione solo sette testi brevi – quelli che ha riunito e commentato uno a uno (santissima donna) qui in questa piccola densa raccolta. E a mio parere è proprio il caso di parlare di "pochi ma buonissimi", perché la qualità va dal buono allo straordinario. Partiamo da un nucleo di tre racconti di purissima fantascienza sociale: l'eponimo "Bloodchild" è una storia di interazione e (possibile) incastro fra biologie e civiltà radicalmente diverse, la cui compatibilità valoriale è di per sé stessa un'incognita e una costruzione in fieri; "The Evening, the Morning, and the Night", invece, ragiona sull'eugenetica e l'abilismo e il paternalismo sanitario e la possibilità di autodeterminazione, alternando picchi di crudezza e attimi di delicata speranza; "Speech and Sounds", invece, è un taglio estremamente raffinato al sottogenere dell'apocalisse subitanea e violenta (alla The Day of the Triffids per intenderci) contenete una delle scene erotiche più delicate che io abbia mai visto, una resa straordinariamente angosciante della pertita delle facoltà linguistiche – nonché, di nuovo, un afflato di rinascita fra le macerie. Proseguiamo poi con due testi che non hanno nulla di esplicitamente fantastico, ma assolutamente spaccano come vignette di vita quotidiana dell'America nixoniana: "Next of Kin" mette in scena da prospettiva femminile e con toni biblici il più classico dei drammi familiari di elaborazione del lutto, "Crossover" incapsula in poche pagine una vicenda di alienazione lavorativa e maltrattamento sentimentale apparentemente senza uscita (pisciando in testa nel mentre a tutta la letteratura-del-cazzo inerente le crisi di mezza età di maschi borghesi bianchi), entrambe mi hanno fatto (ri)scoprire il gusto della narrativa realistica sincera e dimessa e per questo potente (e contrapposta a quella autoriferita e boriosa). Incontriamo poi due racconti della vecchiaia di Butler (aggiunti nella seconda edizione) che in qualche modo vanno a rielaborare e sintetizzare entrambi i filoni precedenti: "Amensty" è una vicenda di primo contatto umani-extraterrestri, di integrazione forzata e forzosa e di incomunicabilità reciproca, "The Book of Martha" è realismo magico cristiano all'ennesima potenza, con un dialogo fra il Dio cristiano e una donna qualunque dell'America afrodiscendente a scopo di palingenesi (tema che adoro). Chiudono la raccolta un breve ritratto autobiografico di Butler, imperniato sul suo sforzo indefesso per diventare scrittrice, e la sua piccola guida su come imparare a scrivere narrativa, che nel loro insieme restituiscono l'immagine di un'autentica eroina culturale che si è battuta a vita contro il patriarcato razzista – coerentemente con le sue storie, in cui le eroine sono donne, le culture afrodiscendenti, la prospettiva amorevole e cinica assieme, la lingua controllata e sobria.
Direi che in futuro non potrò non leggere almeno la dilogia delle Parabole, ma ancora più importante sarà ascoltare voci di minoranza nella mia lingua e nel mio paese, ed elevarle perché divengano maggioranza.
Nota: a quanto parte dopo la scomparsa di Butler sono emersi due suoi racconti giovanili inediti, distribuiti per un periodo nel volume Unexpected Stories, ma a quanto pare il libro è uscito di stampa e questo mi fa molto incazzare... [NdR, successivamente l'ho recuperato!]