Olivia Benson ha recensito Colpa delle stelle di John Green
Tolto il romanticismo, rimane uno scontro esistenziale
4 stelle
Non ho letto Young Adult fino alla veneranda età di 25 anni. Prima, dopo un tentativo fallito con Twilight (lasciato a metà, a oggi l'unico romanzo mai finito), li trovavo stupidi. Crescendo ho capito che a volte non bisogna guardare alla superficie, che è quella che fa vendere ("due ragazzini con il cancro si innamorano!"), ma sotto. In questo libro, sono ritratti alla perfezione due modi diversi di affrontare la morte: Hazel da un lato è rassegnata all'oblio, vede la sofferenza di chi la circonda e vuole andare via facendo il meno rumore possibile ed evitando i danni collaterali, tanto da isolarsi dalla maggior parte delle sue vecchie conoscenze e da diventare vegetariana. Si autodefinisce una granata e spera che tutto finisca il prima possibile e il meno dolorosamente possibile. Dall'altro lato del ring, troviamo Augustus (detto Gus), che invece aspira ad essere ricordato e vorrebbe morire di una morte …
Non ho letto Young Adult fino alla veneranda età di 25 anni. Prima, dopo un tentativo fallito con Twilight (lasciato a metà, a oggi l'unico romanzo mai finito), li trovavo stupidi. Crescendo ho capito che a volte non bisogna guardare alla superficie, che è quella che fa vendere ("due ragazzini con il cancro si innamorano!"), ma sotto. In questo libro, sono ritratti alla perfezione due modi diversi di affrontare la morte: Hazel da un lato è rassegnata all'oblio, vede la sofferenza di chi la circonda e vuole andare via facendo il meno rumore possibile ed evitando i danni collaterali, tanto da isolarsi dalla maggior parte delle sue vecchie conoscenze e da diventare vegetariana. Si autodefinisce una granata e spera che tutto finisca il prima possibile e il meno dolorosamente possibile. Dall'altro lato del ring, troviamo Augustus (detto Gus), che invece aspira ad essere ricordato e vorrebbe morire di una morte gloriosa, ossessione che si riflette nei suoi gusti letterari, cinematografici e videoludici. Forse il libro mi ha colpito perchè mi trovo nella stessa fase di Hazel: non voglio lasciare ricordi brutti, pagando il prezzo dell'oblio, meglio essere dimenticati che essere dei traumi. Ma alla fine il libro mi ha ispirato questa riflessione: nel grande disegno delle cose, ce ne andiamo come se nulla fosse, ma per chi ci vuole bene, lasceremo sempre un'impronta. Consiglio anche la versione cinematografica, che è molto riuscita come adattamento.