twisterrm@bookwyrm.gatti.ninja ha recensito Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky (Metro, #2)
Deludente e frettoloso come il primo
3 stelle
Avviso sul contenuto Spoiler su trama
Il libro parte con i migliori auspici, si ritrova l'ambiente scuso, opprimente della metro, la sensazione di essere costantemente topi in trappola ritenendo vasto un "mondo" soffocante. Tutto molto più concentrato sull'uomo "mostro" e non sui mostri veri e propri di fatto marginalmente confinati alle prime pagine del libro. Un'epidemia minaccia la metro e alcuni (anti)eroi cercano di salvarla, il vecchio Hunetr diventato una sorta di bestia dopo aver capito l'errore fatto all'eliminazione dei "tetri", Omero e Sasha, il primo in cerca di rivalsa, la seconda nativa della metro che però non l'ha mai veramente vista perché reietta e cacciata. Poi tutto crolla, ritroviamo Artyom, protagonista di metro 2033, l'unico che aveva capito le intenzioni dei Tetri, la loro società e che si dice impazzito dopo la loro distruzione, il personaggio viene approfondito? Si cerca di spiegare qualcosa? I tetri come discorso vengono ripresi? NO. Artyom è in un posto di frontiera in piena epidemia e non fa altro che cercare di telefonare per avvertire che ci sono ancora persone sane, nessun pensiero suo rispetto alla situazione passata, presente e futura, muore poi in modo stupido, inutile e anonimo verso la fine. Si parla di questa ricerca della Città di Smeraldo, ultimo baluardo di civiltà, ricerca reale che dura 5/6 pagine e poi mollato anche quel filone come se fosse un riempitivo. Scontro finale ed epilogo che finisce in 3 pagine, di fretta, di corsa, senza lasciare nulla, spiegazioni, conclusioni, uno spiraglio di continuazione. Proprio come 2033 questo libro mette moltissima carne al fuoco, alcune cose promettenti, poi pare per fretta di concludere o più svogliatezza dello scrittore il tutto si chiude in poche pagine lasciando mille interrogativi irrisolti (e non vengono ripresi neanche quelli rimasti aperti nel primo libro quindi è proprio un modus operandi). Non comprendo la sua fama internazionale. Il videogioco è molto meglio, da delle spiegazioni molto più plausibili e non ti lascia con l'impressione che manchino almeno 50/100 pagine bune per renderlo un libro compiuto.