linobanshee@bookwyrm.gatti.ninja started reading Il deserto dei Tartari by Dino Buzzati
#GattiNinjaBookClub daje che se comincia 'roba fica!
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Un libro recensito sempre con un ritardo mostruoso. Divertente ma al tempo crudo e "ruvido". I personaggi principali sono molto ben caratterizzati e la storia è piacevole, un po scontato, nel senso che essendo un giallo mi sarei aspettato un colpo di scena meno telefonato, si capisce ben prima della fine chi è "l'assassino". Riesce però ad essere leggero nonostante gli omicidi siano piuttosto "pesanti".
La primera parte de la saga a cuatro manos que sigue con Casa Negra. Es un ventoso día otoñal en …
Ci sono segreti confusi, magmatici come la lava dei vulcani, segreti che non hanno neppure gli occhi e la notte …
Ci ho messo talmente tanto, ma talmente tanto tempo per finirlo che quasi non mi sembra vero, mi mancavano pochissime pagine e così ho messo il punto anche su questo libro. La cosa interessante è stata che nonostante gli intervalli di tempo più o meno lunghi che trascorrevano tra le varie sessioni di lettura, ogni volta riprendevo il filo con facilità... ma si sa che il tempo in questo romanzo è il cardine principale su cui ruota tutto, non solo la storia, ma l'intero impianto concettuale. E così il tempo, da quando l'ho iniziato, è passato, pur senza passare del tutto perché i suoi lembi erano tenuti insieme dalla memoria. La stessa memoria che in effetti Castorp sembra perdere lassù, nella rarefazione dell'aria di alta montagna, mentre la sua vita scorre e la sua percezione di se stesso si espande a discapito della vita esteriore, che invece galoppa su binari …
Ci ho messo talmente tanto, ma talmente tanto tempo per finirlo che quasi non mi sembra vero, mi mancavano pochissime pagine e così ho messo il punto anche su questo libro. La cosa interessante è stata che nonostante gli intervalli di tempo più o meno lunghi che trascorrevano tra le varie sessioni di lettura, ogni volta riprendevo il filo con facilità... ma si sa che il tempo in questo romanzo è il cardine principale su cui ruota tutto, non solo la storia, ma l'intero impianto concettuale. E così il tempo, da quando l'ho iniziato, è passato, pur senza passare del tutto perché i suoi lembi erano tenuti insieme dalla memoria. La stessa memoria che in effetti Castorp sembra perdere lassù, nella rarefazione dell'aria di alta montagna, mentre la sua vita scorre e la sua percezione di se stesso si espande a discapito della vita esteriore, che invece galoppa su binari ben precisi e che condurranno ad un drammatico epilogo. Il tempo con cui gioca Mann si diversifica in rami separati, solo con la rarefazione del tempo all'interno del sanatorio il protagonista riesce ad elevare se stesso dalla mediocrità della pianura, lui mediocre tra i mediocri riesce invece a ergere il suo Io spirituale lì su, dandogli libero sfogo, coadiuvato dai personaggi che gli gravitano intorno, o forse è meglio dire nella cui sfera Castorp si insinua.
Nella primavera del 2021 Zerocalcare si reca in Iraq, per far visita alla comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni …
Un libro scorrevole, sorprendente e incredibilmente piacevole, riesce a correre tra mille argomenti toccando politica, eversione, noir, anarchia, psichedelia, comuni, fricchettoni, droga, letteratura ecc...
Un libro che riesce a trasmettere molto bene le atmosfere cupe e prive di speranza di un'umanità che per sua stessa mano è finita a vivere come ratti, nascosti alla vista ed ospiti in un mondo che non gli appartiene più (se mai gli fosse appartenuto). Ho ahimé trovato il finale troppo "sbrigativo".
Libro al contempo triste e divertente, a tratti crudo, distopico. Concepito pre pandemia e pre decreto anti rave, quindi quasi profetico, la storia scorre tra citazioni musicali, letterarie, politiche. Fa ridere spesso anche quando non ci sarebbe da farlo, la completa inettitudine di alcuni personaggi da un lato e l'improbabilità di altri fondamentai dall'altro rendono il libro curiosamente avvincente e scorrevole.