Baylee ha recensito Il figlio di Lois Lowry
Il figlio
2 stelle
Finalmente sono arrivata alla conclusione di questa serie. Il figlio è diviso in tre parti. Nella prima ci ritroviamo in quella che era stata la Comunità di Jonas, prima della sua fuga (narrata in The Giver. Il donatore) e stavolta la protagonista è una Partoriente, Claire, che, per un problema sopraggiunto nella sua prima gravidanza, non sarà più in grado di generare figli. Inizia quindi a farsi delle domande e, contrariamente a tutte le regole, comincia a frequentare suo figlio neonato, guarda caso quello stesso Gabe del quale si parla sempre in The Giver. Il donatore. Ho trovato questa prima parte assolutamente noiosa, una ripresa del primo libro che mi è sembrata eccessivamente dilatata. Dopo la fuga di Jonas con Gabe, Claire tenta di seguirli, ma si ritrova in un villaggio di pescatori, dove viene adottata da una donna, Alys. Questa è la parte migliore del romanzo, dove …
Finalmente sono arrivata alla conclusione di questa serie. Il figlio è diviso in tre parti. Nella prima ci ritroviamo in quella che era stata la Comunità di Jonas, prima della sua fuga (narrata in The Giver. Il donatore) e stavolta la protagonista è una Partoriente, Claire, che, per un problema sopraggiunto nella sua prima gravidanza, non sarà più in grado di generare figli. Inizia quindi a farsi delle domande e, contrariamente a tutte le regole, comincia a frequentare suo figlio neonato, guarda caso quello stesso Gabe del quale si parla sempre in The Giver. Il donatore. Ho trovato questa prima parte assolutamente noiosa, una ripresa del primo libro che mi è sembrata eccessivamente dilatata. Dopo la fuga di Jonas con Gabe, Claire tenta di seguirli, ma si ritrova in un villaggio di pescatori, dove viene adottata da una donna, Alys. Questa è la parte migliore del romanzo, dove le emozioni scorrono libere, finalmente. C'è una vecchia saggezza in Alys e una grettezza popolana nei pregiudizi del villaggio contro la storia di Claire. C'è l'amore e c'è la forza indomabile di una madre che deve ritrovare suo figlio. Nella terza parte, infine, ritorniamo non dico nella noia, ma certamente nel poco degno di nota. Il finale ricorda (come i romanzi precedenti) una favoletta con poco nerbo, questo Male non fa paura, non mette voglia di nascondersi. E quando il cattivo non è all'altezza, i buoni non possono essere indimenticabili.