Baylee ha recensito L'inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender
L'inconfondibile tristezza della torta al limone
1 stella
Ci sono momenti nei quali un lettore deve ammettere i propri limiti. Questo è uno di quelli. Io in questo libro non c'ho capito una mazza. Quindi non so bene nemmeno cosa scrivere nella recensione... certamente non è una recensione positiva: si sa, ciò che non si capisce non si può apprezzare.
Il romanzo parla di una famiglia: madre, padre, figlio e figlia. Uno più strano dell'altro (e non è un complimento o una cosa simpatica). La storia... eh, la storia. Non è che succeda granché. I figli crescono, i genitori non sono soddisfatti del loro matrimonio (con ovvie conseguenze). Tutto qui.
Nel mezzo poi c'è tessuto il realismo magico: la figlia può sentire sentimenti di chi prepara il cibo (oltre che al luogo di provenienza di ogni singolo ingrediente... sarebbe utile ai NAS). Il babbo fa il co*e davanti agli ospedali perché non riesce ad entrare. La …
Ci sono momenti nei quali un lettore deve ammettere i propri limiti. Questo è uno di quelli. Io in questo libro non c'ho capito una mazza. Quindi non so bene nemmeno cosa scrivere nella recensione... certamente non è una recensione positiva: si sa, ciò che non si capisce non si può apprezzare.
Il romanzo parla di una famiglia: madre, padre, figlio e figlia. Uno più strano dell'altro (e non è un complimento o una cosa simpatica). La storia... eh, la storia. Non è che succeda granché. I figli crescono, i genitori non sono soddisfatti del loro matrimonio (con ovvie conseguenze). Tutto qui.
Nel mezzo poi c'è tessuto il realismo magico: la figlia può sentire sentimenti di chi prepara il cibo (oltre che al luogo di provenienza di ogni singolo ingrediente... sarebbe utile ai NAS). Il babbo fa il co*e davanti agli ospedali perché non riesce ad entrare. La mamma non ha ancora capito cosa farà da grande (ma sicuramente sa con chi). Il figlio... ecco, il figlio, qualunque sia il senso del libro, per me e il mio buonsenso, rimane un pazzo asociale.
Insomma, un libro allucinante. E quella tristezza nel titolo è molto azzeccata. Non c'è un briciolo di speranza di in questo romanzo (nemmeno quella di capirlo).