Julian ha recensito Debt: The First 5,000 Years di David Graeber
Very good popular history
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
Paperback, 536 pagine
lingua German
Pubblicato il 21 Marzo 2012 da Klett-Cotta.
Ein ebenso radikaler wie befreiender Blick auf die Wurzeln unserer Schuldenkrise
Seit der Erfindung des Kredits vor 5000 Jahren treibt das Versprechen auf Rückzahlung Menschen in die Sklaverei. Die Geschichte der Menschheit erzählt David Graeber als eine Geschichte der Schulden: eines moralischen Prinzips, das nur die Macht der Herrschenden stützt. Damit durchbricht er die Logik des Kapitalismus und befreit unser Denken vom Primat der Ökonomie.
Ein radikales Buch im doppelten Wortsinn, denn Graeber packt das Problem der Schulden an der Wurzel, indem er bis zu ihren Anfängen in der Geschichte zurückgeht. Das führt ihn mitten hinein in die Krisenherde unserer Zeit: Von der Antike bis in die Gegenwart sind revolutionäre Bewegungen immer in Schuldenkrisen entstanden.
Graeber sprengt die moralischen Fesseln, die uns auf das Prinzip der Schulden verpflichten. Denn diese Moral ist eine Waffe in der Hand der Mächtigen. Die weltweite Schuldenwirtschaft ist eine Bankrotterklärung der Ökonomie. Der Autor enttarnt …
Ein ebenso radikaler wie befreiender Blick auf die Wurzeln unserer Schuldenkrise
Seit der Erfindung des Kredits vor 5000 Jahren treibt das Versprechen auf Rückzahlung Menschen in die Sklaverei. Die Geschichte der Menschheit erzählt David Graeber als eine Geschichte der Schulden: eines moralischen Prinzips, das nur die Macht der Herrschenden stützt. Damit durchbricht er die Logik des Kapitalismus und befreit unser Denken vom Primat der Ökonomie.
Ein radikales Buch im doppelten Wortsinn, denn Graeber packt das Problem der Schulden an der Wurzel, indem er bis zu ihren Anfängen in der Geschichte zurückgeht. Das führt ihn mitten hinein in die Krisenherde unserer Zeit: Von der Antike bis in die Gegenwart sind revolutionäre Bewegungen immer in Schuldenkrisen entstanden.
Graeber sprengt die moralischen Fesseln, die uns auf das Prinzip der Schulden verpflichten. Denn diese Moral ist eine Waffe in der Hand der Mächtigen. Die weltweite Schuldenwirtschaft ist eine Bankrotterklärung der Ökonomie. Der Autor enttarnt Geld- und Kredittheorien als Mythen, die die Ökonomisierung aller sozialen Beziehungen vorantreiben.
Im Kern ist dieses Buch ein hohes Lied auf die Freiheit: Das sumerische Wort »amargi«, das Synonym für Schuldenfreiheit, ist Graeber zufolge das erste Wort für Freiheit in menschlicher Sprache überhaupt.
David Graeber ist einer der Begründer der Occupy-Bewegung.
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
La prima cosa da sapere su questo libro è che il suo autore, David Graeber, è un anarchico e che Debito è decisamente figlio di una visione anarchica del mondo e della storia. Quindi, se per voi le persone anarchiche sono quelle che spaccano le vetrine con un passamontagna in testa durante le manifestazioni, vi consiglio caldamente queste tre puntate (una, due e tre) del podcast di Riccardo Del Ferro dedicate appunto all’anarchia oggi.
Quindi, Debito ci offre un punto di vista al quale non siamo abituatə (immagino che non moltə tra voi abbiano dimestichezza con l’anarchismo, vista la brutta fama che sembra avere) e che non ha come scopo quello di convincere chi legge della sua veridicità, ma solo di farci dire: «Sai che? Non l’avevo mai pensata in questo modo...». Questo è uno dei motivi per …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
La prima cosa da sapere su questo libro è che il suo autore, David Graeber, è un anarchico e che Debito è decisamente figlio di una visione anarchica del mondo e della storia. Quindi, se per voi le persone anarchiche sono quelle che spaccano le vetrine con un passamontagna in testa durante le manifestazioni, vi consiglio caldamente queste tre puntate (una, due e tre) del podcast di Riccardo Del Ferro dedicate appunto all’anarchia oggi.
Quindi, Debito ci offre un punto di vista al quale non siamo abituatə (immagino che non moltə tra voi abbiano dimestichezza con l’anarchismo, vista la brutta fama che sembra avere) e che non ha come scopo quello di convincere chi legge della sua veridicità, ma solo di farci dire: «Sai che? Non l’avevo mai pensata in questo modo...». Questo è uno dei motivi per i quali ho amato questo libro: non so se sono d’accordo con Graeber, ma mi ha procurato un certo sommovimento neuronale e questo mi piace assai.
Un altro motivo di apprezzamento per Debito è stata la sua ampia visione dei fenomeni umani: essendo Graeber un antropologo, il suo punto di vista è più globale che occidentale, un’altra cosa alla quale non siamo abituatə da queste parti. Non troverete l’idea che l’Occidente sia superiore ad altre parti del mondo (anzi… manco per niente).
E ancora, Graeber non fa ruotare tutto intorno al maschio. Sembra una stranezza, ma a me non vengono in mente molti autori di saggi che abbiano citato il femminismo come un’autorevole corrente di pensiero che potrebbe portare ottime soluzioni ai problemi che affliggono il pianeta (oltre al fatto che è stato in grado di spiegare molti eventi storici).
Infine, ho apprezzato il fatto che fosse un buon libro di divulgazione, molto scorrevole e niente affatto pesante, nonostante il tema non proprio alla mano: per il modo in cui affronta temi che pensiamo di conoscere bene o che diamo per scontato essere in una certa maniera finirete per divorarlo.