Julian ha recensito Debt: The First 5,000 Years di David Graeber
Very good popular history
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
Brossura, 544 pagine
Pubblicato il 27 Novembre 2012 da Melville House.
The author shows that before there was money, there was debt. For 5,000 years humans have lived in societies divided into debtors and creditors. For 5,000 years debt and debt forgiveness have been at the center of political debates, laws and religions. The words “guilt,” “sin,” and “redemption” come from ancient debates about debt. These terms and the ideas of debt shape our most basic ideas of right and wrong. [source][1]
[1]: www.amazon.com/Debt-Updated-Expanded-First-Years/dp/1612194192/ref=dp_ob_title_bk
This book takes a very abstract subject and, through great examples and engaging writing, makes it come alive. I learned a lot from it.
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
La prima cosa da sapere su questo libro è che il suo autore, David Graeber, è un anarchico e che Debito è decisamente figlio di una visione anarchica del mondo e della storia. Quindi, se per voi le persone anarchiche sono quelle che spaccano le vetrine con un passamontagna in testa durante le manifestazioni, vi consiglio caldamente queste tre puntate (una, due e tre) del podcast di Riccardo Del Ferro dedicate appunto all’anarchia oggi.
Quindi, Debito ci offre un punto di vista al quale non siamo abituatə (immagino che non moltə tra voi abbiano dimestichezza con l’anarchismo, vista la brutta fama che sembra avere) e che non ha come scopo quello di convincere chi legge della sua veridicità, ma solo di farci dire: «Sai che? Non l’avevo mai pensata in questo modo...». Questo è uno dei motivi per …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
La prima cosa da sapere su questo libro è che il suo autore, David Graeber, è un anarchico e che Debito è decisamente figlio di una visione anarchica del mondo e della storia. Quindi, se per voi le persone anarchiche sono quelle che spaccano le vetrine con un passamontagna in testa durante le manifestazioni, vi consiglio caldamente queste tre puntate (una, due e tre) del podcast di Riccardo Del Ferro dedicate appunto all’anarchia oggi.
Quindi, Debito ci offre un punto di vista al quale non siamo abituatə (immagino che non moltə tra voi abbiano dimestichezza con l’anarchismo, vista la brutta fama che sembra avere) e che non ha come scopo quello di convincere chi legge della sua veridicità, ma solo di farci dire: «Sai che? Non l’avevo mai pensata in questo modo...». Questo è uno dei motivi per i quali ho amato questo libro: non so se sono d’accordo con Graeber, ma mi ha procurato un certo sommovimento neuronale e questo mi piace assai.
Un altro motivo di apprezzamento per Debito è stata la sua ampia visione dei fenomeni umani: essendo Graeber un antropologo, il suo punto di vista è più globale che occidentale, un’altra cosa alla quale non siamo abituatə da queste parti. Non troverete l’idea che l’Occidente sia superiore ad altre parti del mondo (anzi… manco per niente).
E ancora, Graeber non fa ruotare tutto intorno al maschio. Sembra una stranezza, ma a me non vengono in mente molti autori di saggi che abbiano citato il femminismo come un’autorevole corrente di pensiero che potrebbe portare ottime soluzioni ai problemi che affliggono il pianeta (oltre al fatto che è stato in grado di spiegare molti eventi storici).
Infine, ho apprezzato il fatto che fosse un buon libro di divulgazione, molto scorrevole e niente affatto pesante, nonostante il tema non proprio alla mano: per il modo in cui affronta temi che pensiamo di conoscere bene o che diamo per scontato essere in una certa maniera finirete per divorarlo.