Baylee ha recensito Ama il tuo nemico di John Carlin
Review of 'Ama il tuo nemico' on 'Goodreads'
3 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Se nel 2009 avete visto Invictus – L’invincibile, il film tratto da questo libro, è assai probabile che abbiate un’idea molto distante da quella che era la realtà del Sudafrica nel momento in cui Mandela ne divenne presidente.
John Carlin, giornalista e corrispondente in Sudafrica dal 1989 al 1995, inizia a narrare la storia fin dagli anni del carcere per Mandela e dall’inizio delle trattative segrete con il governo. È un momento cruciale perché proprio in carcere Mandela affinerà le sue capacità di persuasione e comprenderà quanto potesse essere cruciale il rugby per il Sudafrica.
È davvero una storia pazzesca: se si fosse trattato della trama di un romanzo, l’avrei di certo definita irrealistica, perché è un esempio di come talvolta la realtà superi la finzione. Diventato presidente, Mandela si è trovato seduto su una polveriera: …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Se nel 2009 avete visto Invictus – L’invincibile, il film tratto da questo libro, è assai probabile che abbiate un’idea molto distante da quella che era la realtà del Sudafrica nel momento in cui Mandela ne divenne presidente.
John Carlin, giornalista e corrispondente in Sudafrica dal 1989 al 1995, inizia a narrare la storia fin dagli anni del carcere per Mandela e dall’inizio delle trattative segrete con il governo. È un momento cruciale perché proprio in carcere Mandela affinerà le sue capacità di persuasione e comprenderà quanto potesse essere cruciale il rugby per il Sudafrica.
È davvero una storia pazzesca: se si fosse trattato della trama di un romanzo, l’avrei di certo definita irrealistica, perché è un esempio di come talvolta la realtà superi la finzione. Diventato presidente, Mandela si è trovato seduto su una polveriera: c’erano gruppi di bianchi e gruppi di neri pronti a far esplodere la guerra civile, per le più svariate ragioni, e tutto il Paese si aspettava un qualche disastro.
In effetti, ci sono andati vicini più di una volta: eppure quest’uomo meraviglioso è riuscito a sventare ogni minaccia di violenza, riuscendo a inglobare nella sua visione di un Sudafrica unito e pacificato anche il bianco più razzista e il nero più arrabbiato. Leggendo le testimonianze di chi fu protagonista insieme a lui di quei giorni, si percepisce proprio lo sbalordimento suscitato dalle parole e dall’atteggiamento di Mandela, e la quasi inevitabilità di seguirlo nel suo progetto, indipendentemente da quali fossero le loro idee di partenza. Mi è venuto da pensare che, se Mandela avesse incontrato Hitler, quest’ultimo avrebbe finito per andare di persona a liberare i prigionieri nei campi di sterminio e a chiedere loro scusa!
L’idea di usare il rugby per pacificare e unire la nazione, poi, è geniale e, per quando il libro di Carlin mi abbia fatto capire perché questo sport fosse così visceralmente importante per i sudafricani, resto convinta che solo una mente brillante avrebbe potuto partorirla.
Un po’ noioso in alcuni punti, dovuto probabilmente al taglio molto giornalistico del libro, non posso fare a meno di consigliare la lettura di Ama il tuo nemico a chiunque: è una storia talmente bella e luminosa da sembrare una fiaba a lieto fine, e di questi tempi abbiamo proprio bisogno di positività.