Il Dio Delle Piccole Cose

Brossura, 357 pagine

lingua Italian

Pubblicato il 27 Agosto 2002 da TEA.

ISBN:
978-88-502-0000-9
Copied ISBN!
Numero OCLC:
636465453

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4 stelle (2 recensioni)

India, fine anni Sessanta: Amnu, figlia di un alto funzionario, lascia il marito, alcolizzato e violento, per tornarsene a casa con i suoi due bambini. Ma, secondo la tradizione indiana, una donna divorziata è priva di qualsiasi posizione riconosciuta. Se poi questa donna commette l'innaccettabile errore di innamorarsi di un paria, un intoccabile, per lei non vi sarà più comprensione, né perdono. Attraverso gli occhi dei due bambini, Estha e Rahel, il libro ci racconta una grande storia d'amore che entra in conflitto con le convenzioni.

43 edizioni

Il Dio Delle Piccole Cose

3 stelle

Questo romanzo mi ha lasciata molto perplessa e non so bene quale sia la mia opinione finale: non posso dire che mi abbia fatto schifo, ma non mi ha nemmeno soddisfatta del tutto. Durante la lettura, avevo la sensazione di star leggendo qualcosa pericolosamente in bilico tra la buona letteratura e la trashata commerciale. Non si sbilancia mai, né in una direzione né nell’altra, ma ha finito per lasciarmi insoddisfatta.

Mi è abbastanza chiaro il motivo che ha portato Il dio delle piccole cose a diventare un clamoroso caso letterario mondiale, come si dichiara orgogliosamente in copertina: gli amori impossibili ostacolati dalle regole della società vanno sempre forti. Credo che Roy volesse scrivere un romanzo popolare in grado di avvicinare a tematiche complesse come la problematicità del sistema delle caste indiane, le conseguenze nefaste del colonialismo, il sessismo e la discriminazione anche a persone che normalmente non si interessano …

Review of 'Il Dio Delle Piccole Cose' on 'Goodreads'

4 stelle

Ho avuto un rapporto conflittuale con questo libro.
In un primo momento ho adorato lo stile della scrittrice più della storia stessa (che procedeva molto lentamente, più di quanto avrei sperato). Poi ho iniziato ad essere insofferente a questa lentezza, impiegando, per concludere la lettura, un tempo ben più lungo di quanto ci si aspetterebbe da un libro della sua lunghezza. Più tardi, chiudendo il kindle, ricordo di aver pensato proprio «mah», perplessa per la conclusione e forse anche per tutto il resto.
Poco dopo mi sono svegliata nel cuore della notte, in lacrime, ripensando alle vicende narrate.
Solo allora ho capito che in realtà mi ero lasciata coinvolgere più di quanto io stessa avevo immaginato, pensato, saputo.

Argomenti

  • Fiction
  • narrativa indiana