Baylee ha recensito Ivanhoe di Walter Scott
Ivanhoe
3 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Mi aspettavo che Ivanhoe fosse un romanzo molto più serioso e pieno di lance in resta e sospiri per la dama del cuore. In effetti, mi aspettavo anche di vedere in azione più spesso lo stesso Wilfred di Ivanhoe, che comparirà forse in metà delle pagine del romanzo, nonostante sia l’eroe della storia.
In compenso mi sono ritrovata a leggere un romanzo molto divertente e piuttosto scorrevole, un toccasana in questi giorni di reclusione. Si ride per la presenza di frate Tuck, Locksley (alias Robin Hood), Wamba il giullare e il fedele Gurth, nonché per quel mattacchione di Riccardo Cuor di Leone, che sembrano davvero personaggi usciti da un film Disney piuttosto che dalla Storia.
Un aspetto che non ho affatto gradito è stata la massiccia presenza del pregiudizio nei confronti dellu ebreu: okay, fa parte della ricostruzione …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Mi aspettavo che Ivanhoe fosse un romanzo molto più serioso e pieno di lance in resta e sospiri per la dama del cuore. In effetti, mi aspettavo anche di vedere in azione più spesso lo stesso Wilfred di Ivanhoe, che comparirà forse in metà delle pagine del romanzo, nonostante sia l’eroe della storia.
In compenso mi sono ritrovata a leggere un romanzo molto divertente e piuttosto scorrevole, un toccasana in questi giorni di reclusione. Si ride per la presenza di frate Tuck, Locksley (alias Robin Hood), Wamba il giullare e il fedele Gurth, nonché per quel mattacchione di Riccardo Cuor di Leone, che sembrano davvero personaggi usciti da un film Disney piuttosto che dalla Storia.
Un aspetto che non ho affatto gradito è stata la massiccia presenza del pregiudizio nei confronti dellu ebreu: okay, fa parte della ricostruzione storica, ma Scott ripete una pagina sì e l’altra pure quanto siano bruttu e cattivu e a una certa anche basta, non ne potevo veramente più.
Tanto più che Rebecca, la figlia del ricco ebreo Isaac di York, viene continuamente descritta come meno desiderabile a causa della sua discendenza e religione e nonostante la sua bellezza e saggezza, ma vince a mani basse su Lady Rowena, che dovrebbe essere l’ideale femminile del romanzo e infatti è il solito soprammobile. Nel finale, quando si incontrano e si guardano in faccia, ho quasi sperato che quel rossore significasse che Rebecca sarebbe scappata con Rowena in Spagna (vi prego, ditemi che qualcunu ci ha scritto una fan fiction!): avrebbe reso il finale molto più interessante.
Non sono l’unica comunque a non aver trovato troppo soddisfacente l’accoppiata Ivanhoe-Rowena: un certo William Makepeace Thackeray scrisse un seguito di Ivanhoe, intitolato Rebecca and Rowena, dove il nostro prode cavaliere molla la moglie e va in cerca della bella ebrea…