Baylee ha recensito Il Messaggero di Lois Lowry
Il Messaggero
2 stelle
Questa serie continua a non appassionarmi particolarmente. Ho trovato questo terzo volume allo stesso livello del secondo, La rivincita. Gathering blue. Cioè, con qualche elemento buono, ma nel complesso poco convincente. Qui ritroviamo Jonas, Kira, Christopher e Matt (diventato Matty). Jonas è diventato il Capo di una comunità fondata sull'uguaglianza e sull'aiuto reciproco. Ma qualcosa sta incrinando l'equilibrio e la solidarietà degli abitanti del Villaggio. Il misterioso baratto pare corrompere le persone. E come? Be', non lo sappiamo per certo, come al solito in questa serie, l'autrice si limita a «farci intuire» cosa accada. Kira è sostanzialmente sempre la stessa. Tesse le storie che «vede» nel futuro ed è fiera di zoppicare. Ha solo migliorato questo suo dono, che è diventato più preciso. Christopher, amico di Jonas, è il Veggente, cioè a causa della sua cecità ha affinato l'altra vista e sembra non rimpiangere affatto i suoi occhi. I …
Questa serie continua a non appassionarmi particolarmente. Ho trovato questo terzo volume allo stesso livello del secondo, La rivincita. Gathering blue. Cioè, con qualche elemento buono, ma nel complesso poco convincente. Qui ritroviamo Jonas, Kira, Christopher e Matt (diventato Matty). Jonas è diventato il Capo di una comunità fondata sull'uguaglianza e sull'aiuto reciproco. Ma qualcosa sta incrinando l'equilibrio e la solidarietà degli abitanti del Villaggio. Il misterioso baratto pare corrompere le persone. E come? Be', non lo sappiamo per certo, come al solito in questa serie, l'autrice si limita a «farci intuire» cosa accada. Kira è sostanzialmente sempre la stessa. Tesse le storie che «vede» nel futuro ed è fiera di zoppicare. Ha solo migliorato questo suo dono, che è diventato più preciso. Christopher, amico di Jonas, è il Veggente, cioè a causa della sua cecità ha affinato l'altra vista e sembra non rimpiangere affatto i suoi occhi. I suoi dialoghi con Matty sono molto carini e sono una delle parti che ho maggiormente apprezzato in questo romanzo. Infine, Matty è stato un po' una delusione. Principalmente per la fine, che ho trovato a dir poco sconcertante. Anche la simbologia utilizzata mi è sembrata forzata per far convergere la storia nella direzione stabilita dall'autrice. Poco naturale, troppo affrettata. I cattivi? Pessimi. Più lontani che mai e senza nerbo. Difficile pensare che abbiano potuto far prevalere il loro punto di vista sulla popolazione del Villaggio. E la Foresta? Mi ha ricordato tantissimo la Foresta di Barbalbero ne Il Signore degli Anelli di Tolkien. Solo che Tolkien l'ha resa indimenticabile.