cretinodicrescenzago ha recensito Al sole come i gatti di Marta Baroni
Il fumetto che mi ha insegnato a vivere in città
5 stelle
Comprai e lessi per la prima volta Al sole come i gatti nella lontana primavera 2017, quando avevo ancora Facebook e Zerocalcare reclamizzò sul suo profilo quest'opera allora appena uscita di una collega allora esordiente. Sul momento, fu una bella esperienza di viaggio cerebrale nei quartieri romani realmente abitati e vissuti (e proprio per questo ignoti a noi forestieri) e fece sognare a occhi aperti il me ventunenne, ragazzino ancora attaccato suo malgrado al villaggio natale in provincia di Monza, con visioni di vita spensierata su e giù per la metropoli in groppa ai mezzi pubblici.
L'ho riletto oggi, ad Agosto 2023, più di sei anni dopo, e circa cinque mesi dopo il mio trasloco a Milano per, finalmente, farmi una vita, e mi sono reso conto che Marta Baroni, senza che io me ne rendessi conto, mi aveva già piantato nel cuore i semini che sono germinati in quest'ultimo …
Comprai e lessi per la prima volta Al sole come i gatti nella lontana primavera 2017, quando avevo ancora Facebook e Zerocalcare reclamizzò sul suo profilo quest'opera allora appena uscita di una collega allora esordiente. Sul momento, fu una bella esperienza di viaggio cerebrale nei quartieri romani realmente abitati e vissuti (e proprio per questo ignoti a noi forestieri) e fece sognare a occhi aperti il me ventunenne, ragazzino ancora attaccato suo malgrado al villaggio natale in provincia di Monza, con visioni di vita spensierata su e giù per la metropoli in groppa ai mezzi pubblici.
L'ho riletto oggi, ad Agosto 2023, più di sei anni dopo, e circa cinque mesi dopo il mio trasloco a Milano per, finalmente, farmi una vita, e mi sono reso conto che Marta Baroni, senza che io me ne rendessi conto, mi aveva già piantato nel cuore i semini che sono germinati in quest'ultimo periodo: perché Al sole come i gatti non racconta "solo" la Roma dei Romani e delle Romane, ma racconta la cultura dei rioni e i loro rapporti di amicizia, il nesso profondo fra la topografia della città e la mentalità di chi la vive, la resistenza della cultura popolare autentica alla gentrificazione e alla globalizzazione, la battaglia eroica della sinistra antagonista per tenere viva la socialità orizzontale con le occupazioni e i baretti da zecche, la poesia malinconica dei mezzi pubblici che vanno verso la periferia esterna, e il diritto di ogni essere umano a mettere radici per poi slanciarsi verso nuovi lidi e nuove avventure. Tutte disposizioni d'animo che ho fatto mie da che ho traslocato e che attuo giorno per giorno, che siano bonarie vanterie per i pregi del mio quartiere, amore per i miei centri sociali di riferimento, e gioia sprizzante quando vado a trovare le amicizie dall'altro lato della metropoli.
Grazie di avermi educato a cosa voglia dire vivere la città con genuinità e autenticità, signora Baroni. Grazie di cuore.