cretinodicrescenzago ha recensito Man Drowning di Henry Kuttner
Orrore realistico, splendido nella sua brutalità
4 stelle
A volte fissarsi su un autore solo e spulciarne tutta la bibliografia porta ad aprire i propri orizzonti, e a me è appena successo con il prolifico signor Kuttner: dopo i suoi pezzi forti di fantasy e science fantasy sono approdato a Man Drowning, e mi è sbocciata una fascinazione per il noir / hardboiled (devo ancora capire la differenza esatta, ma c'è tempo!).
Per assurdo che possa sembrare, il mio iter di lettura è stato molto simile a quello che ho avuto con L'isola di Arturo di Elsa Morante, a livello di idea pregressa dell'opera smentita clamorosamente e positivamente dai fatti Cosa mi aspettavo quando ho comprato il romanzo, in base all'enigmatica quarta di copertina: un giallo crudo ma non troppo nichilista su un reduce di guerra che diventa detective privato per una coppia in crisi e cerca di normalizzare i rapporti con la ex moglie – che …
A volte fissarsi su un autore solo e spulciarne tutta la bibliografia porta ad aprire i propri orizzonti, e a me è appena successo con il prolifico signor Kuttner: dopo i suoi pezzi forti di fantasy e science fantasy sono approdato a Man Drowning, e mi è sbocciata una fascinazione per il noir / hardboiled (devo ancora capire la differenza esatta, ma c'è tempo!).
Per assurdo che possa sembrare, il mio iter di lettura è stato molto simile a quello che ho avuto con L'isola di Arturo di Elsa Morante, a livello di idea pregressa dell'opera smentita clamorosamente e positivamente dai fatti
Cosa mi aspettavo quando ho comprato il romanzo, in base all'enigmatica quarta di copertina: un giallo crudo ma non troppo nichilista su un reduce di guerra che diventa detective privato per una coppia in crisi e cerca di normalizzare i rapporti con la ex moglie – che è la mia idea platonica di noir yankee degli anni Cinquanta, probabilmente formatasi attraverso parodie e affettuosi omaggi.
Cosa ho trovato davvero: sostanzialmente una storia dell'orrore realistica in cui la vera eroina positiva è una povera donna intrappolata in mezzo fra tre uomini disgustosamente abusivi, il protagonista è uno di essi ed è la perfetta rappresentazione di uno specifico tipo umano disfunzionale (l'uomo violento di carattere gregario), la vicenda segue i piani e contropiani del repellente protagonista per perseguitare l'eroina, e tali piani e contropiani fanno intersecare la sua storia con quella di una coppia tanto disfunzionale quanto morbosamente affascinante (e con "morbosamente affascinante" intendo "mi ricorda quel po' che ho letto di Edgar Allan Poe").
Sicuramente non è un romanzo per cuori delicati e sinceramente ho provato spesso del vero e proprio voltastomaco davanti alle violenze psicologiche inflitte alla povera Sherry e ai comportamenti autodistruttivi dei coniugi De Anza, ma alla fin fine questo disagio si risolve in una soddisfacentissima catarsi, e nel caso dei De Anza l'inquietudine è un po' stemperata dal pittoresco barocco del loro stile di vita.
Forse il mio prediletto fra i romanzi di Kuttner letti sinora e di sicuro nei prossimi anni finirò per farmi una cultura sul "giallo nichilista" (o comunque si chiami!), probabilmente passando per Raymond Chandler.