cretinodicrescenzago ha recensito Beyond Earth's Gates di Catherine Lucille Moore
Per una volta, un fantasy a portale thriller, anziché mondo perduto
3 stelle
Dopo qualcosa come sei mesi, finalmente leggo un romanzo di C.L. Moore e Henry Kuttner paragonabile per qualità al mio beneamato The Dark World – e guarda caso Beyond Earth's Gates è attribuibile principalmente a Catherine (che era notoriamente più fine di Henry) e rompe con lo schema dei precedenti romanzi. A questo giro, infatti, non abbiamo davanti un testo science fantasy "eroico-avventuroso" in cui un Terrestre va a fare il paladino errante in un mondo parallelo incantato: abbiamo una sorta di noir in cui un uomo e una donna terrestri legati da un rapporto tossico finiscono su un pianeta strapieno di "tecnologia arcana" percepita come magia (in accordo con la famosa Terza Legge di Clarke), e i due viaggiatori dimensionali rimangono coinvolti in un gioco di spionaggio incrociato fra il governo teocratico e l'opposizione segreta – un intreccio che immagino sia stato ripreso dall'apprezzato Gather, Darkness! di Fritz Leiber …
Dopo qualcosa come sei mesi, finalmente leggo un romanzo di C.L. Moore e Henry Kuttner paragonabile per qualità al mio beneamato The Dark World – e guarda caso Beyond Earth's Gates è attribuibile principalmente a Catherine (che era notoriamente più fine di Henry) e rompe con lo schema dei precedenti romanzi. A questo giro, infatti, non abbiamo davanti un testo science fantasy "eroico-avventuroso" in cui un Terrestre va a fare il paladino errante in un mondo parallelo incantato: abbiamo una sorta di noir in cui un uomo e una donna terrestri legati da un rapporto tossico finiscono su un pianeta strapieno di "tecnologia arcana" percepita come magia (in accordo con la famosa Terza Legge di Clarke), e i due viaggiatori dimensionali rimangono coinvolti in un gioco di spionaggio incrociato fra il governo teocratico e l'opposizione segreta – un intreccio che immagino sia stato ripreso dall'apprezzato Gather, Darkness! di Fritz Leiber e che, personalmente, mi ha deliziato: c'è una tematica sociale di fondo, c'è la giusta dose di suspense, c'è un gusto di "storia delle persone comuni" che è sempre bene assaporare per non assuefarsi alla narrativa "eroica". E come se non bastasse la voce narrante del protagonista è quanto mai autoironica e si spende un sacco in commenti meta-letterari che confrontano la sua prosaica avventura a quelle classiche della narrativa "a portale", John Carter in testa.
Un pezzo delizioso, per parte mia, ma anche stavolta tanti refusi nell'ebook Gollancz.