cretinodicrescenzago ha recensito Earth's Last Citadel di Henry Kuttner
Opera prima con in nuce del potenziale
2 stelle
Avviso sul contenuto Commenti espliciti a tutti gli aspetti del finale
Dopo aver letto in ordine sparso tre degli otto romanzi science fantasy di Catherine Moore e Henry Kuttner ho deciso di andare alla radice e leggere il primo testo in ordine di stesura (nonché unico in cui Moore sia accreditata come coautrice alla pari con il marito), appunto questo Earth's Last Citadel – e francamente un po' me ne pento, perché questo è uno di quei casi in cui l'opera prima anticipa situazioni sviluppate molto meglio in testi della maturità e quindi risulta, in confronto, grezza e ridondante. Più nello specifico, Earth's Last Citadel è sostanzialmente l'intreccio di The Time Axis con innestati all'interno alcuni elementi del worldbuilding di Valley of the Flame, e funziona peggio di entrambe le opere successive: il quartetto di protagonisti intento a viaggiare nello spazio-tempo consiste di quattro manichini senza carattere che rispondono perfettamente agli stereotipi di Eroe Tutto d'Un Pezzo e Blando, Vecchio Supergenio, Bruto e Donna d'Azione Per-le-pari-opportunità; lo scenario di Terra Morente in cui sorge l'eponima Ultima Cittadella ripropone con scarsa inventiva la solita dicotomia fra culture "grezze ma proattive" e "raffinate ma inermi" che nella letteratura del 1943 era già vecchia di cinquant'anni; l'Eroe Tutto d'Un Pezzo e Blando ovviamente vive per un periodo presso la cultura futura "raffinata ma inerme", secondo gli stilemi della letteratura di mondo perduto; il lasco conflitto centrale si risolve anche qui con una "battaglia psicologica" decisamente carente di pathos. Unici punti in cui il romanzo dimostra dei guizzi di carattere e colore sono alcune sequenze descrittive: la geologia e zoologia della Terra Morente, la morte del malvagio alieno di energia e il progetto di emigrazione degli ultimi umani su Venere, tutti elementi che avrebbero meritato di essere dettagliati in un romanzo "di costume" che esplorasse questa ambientazione dall'interno, anziché fare da sfondo di cartapesta per un'"avventura a portale". Mi consola che, a quanto ho capito, almeno l'ultimo dei tre punti è stato elaborato con buoni risultati da Moore e Kuttner poco tempo dopo, nella dilogia delle Fortezze. Posto quindi che Earth's Last Citadel mi ha deluso, è giusto spezzare una lancia: i romanzi d'avventura di Kuttner e Moore uscivano su riviste mensili e a intervalli di sei mesi se non un anno l'uno dall'altro, quindi è comprensibile che i due coniugi avessero messo assieme un repertorio ristretto di situazioni e personaggi, riproponendolo di opera in opera con variazioni limitate – il pubblico medio non avrebbe notato più di tanto la somiglianza e loro avrebbero pagato le bollette con sforzo relativo. Certo, questo non vuol dire che le loro produzioni "in serie" meritino tutte di essere recuperate, specialmente a fronte di un piccolo capolavoro fuori dallo schema fisso quale The Dark World. Sia come sia, credo sia ora di passare ai loro racconti brevi, che in teoria erano la loro vera specialità.