cretinodicrescenzago ha recensito The Valley of the Flame di Henry Kuttner
Narrativa d'avvenutra retro già fuori tempo al momento della pubblicazione
3 stelle
Se The Dark World era un 3,5 quasi 4 e The Creature from Beyond Infinity un 3 pieno, questo Valley of the Flame si barcamena fra 2,5 e 3 – ma non perché il romanzo sia scadente, bensì perché avrebbe potuto osare di più.
Partiamo dal fatto che Valley of the Flame ricade nel genere narrativo del "mondo perduto", il cui schema di trama tradizionale si può riassumere come segue (tutti i termini con la maiuscola sono tecnicismi):
Potente-Uomo-Bianco insegue un MacGuffin nel profondo delle Terre Esotiche e trova un Ecosistema Esotico popolato da una Civiltà Esotica, si fa ammaliare dall'Interesse Amoroso Esotico e accetta di salvare l'Ecosistema Esotico da una Minaccia Apocalittica, il che gli impone di risolvere anche il Conflitto Intestino alla Civiltà Esotica.
Ora, è indubbio che la letteratura di mondo perduto sia una testimonianza importante della mentalità coloniale europea di fine Ottocento e che alcuni testi …
Se The Dark World era un 3,5 quasi 4 e The Creature from Beyond Infinity un 3 pieno, questo Valley of the Flame si barcamena fra 2,5 e 3 – ma non perché il romanzo sia scadente, bensì perché avrebbe potuto osare di più.
Partiamo dal fatto che Valley of the Flame ricade nel genere narrativo del "mondo perduto", il cui schema di trama tradizionale si può riassumere come segue (tutti i termini con la maiuscola sono tecnicismi):
Potente-Uomo-Bianco insegue un MacGuffin nel profondo delle Terre Esotiche e trova un Ecosistema Esotico popolato da una Civiltà Esotica, si fa ammaliare dall'Interesse Amoroso Esotico e accetta di salvare l'Ecosistema Esotico da una Minaccia Apocalittica, il che gli impone di risolvere anche il Conflitto Intestino alla Civiltà Esotica.
Ora, è indubbio che la letteratura di mondo perduto sia una testimonianza importante della mentalità coloniale europea di fine Ottocento e che alcuni testi del genere siano capisaldi della cultura popolare occidentale, il cui influsso si estende anche ad altri media (pensiamo ai fumetti di Paperon de' Paperoni e a Indiana Jones e il Tempio Maledetto, fra gli altri), ma è abbastanza indiscutibile che il genere abbia un po' fatto il suo tempo e che la sua formula abbia bisogno di significativi svecchiamenti per non risultare trita e ritrita. Ebbene, io mi sono accostato a Valley of the Flame proprio sperando che Kuttner facesse la sua magia e portasse la formula in direzioni inconsuete, e invece il nostro ha giocato sul sicuro e ha seguito in modo molto manieristico lo schema tradizionale, che già all'epoca (1946) iniziava a scriccjiolare: ok, l'eroe è uno scienziato palestrato anziché un cacciatore e la civiltà misteriosa consiste di felini antropomorfi (sì, c'è del furrismo...), però abbiamo comunque il MacGuffin, la Minaccia Apocalittica, una sottotrama politicheggiante che sa tanto di posticcio e una sottotrama amorosa estremamente abbozzata. È tutto formulaico, tutto come te lo aspetti, e ti lascia l'amaro in bocca se pensi che pochi mesi dopo Kuttner avrebbe pubblicato il ben più sofisticato e raffinato The Dark World – per altro sulla stessa rivista cui aveva venduto Valley of the Flame!
Chiusa questa filippica sul manierismo del romanzo, perché concedo comunque le 3 stelle? Perché la prosa di Kuttner è la prosa di Kuttner: anche le scene banali telefonatissime ti incollano alla pagina e, soprattutto, qua e là ci sono dialoghi gustosi pieni di tecno-gergo, descrizioni pittoriche di bestie mutanti e momenti di tecnofilia positivista che ti scaldano il cuore, assicurando all'opera un livello sopra la media.
Quanto all'edizione Gollancz, ancora ci sono refusi nel testo e imperfezioni nella bibliografia, ma mi rassegno...