cretinodicrescenzago ha recensito I ribelli della montagna di Adriano Chiarelli
Certo abbiam paura, ma per voi 'a sarà dura!
5 stelle
Fino al 2021 circa, ero pienamente certo che il movimento No Tav fosse una cricca di montanari più interessati a preservare i propri agriturismi che ad alleggerire il trasporto su gomma lasciando costruire una nuova ferrovia. A fine '21, mi accorgo che le e i No Tav stavano anche aiutando le persone migranti sulla tratta alpina, e qualche dubbbio mi è salito. Vari anni e vari spunti dopo, mi capita in mano questo I ribelli della montagna, che ha sostanzialmente sfatato ogni perplessità residua e segnato il mio passaggio dall'altro lato della barricata: perché porco Giuda, la TAV Torino-Lione non è necessaria per un cavolo, i lavori in proposito sono dannosi se non infattibili di base, la devastazione dei territori che si portano dietro è uno schifo, e le autorità armate e non che cercano di portarli avanti commettono abusi e violenze un giorno sì e l'altro pure – …
Fino al 2021 circa, ero pienamente certo che il movimento No Tav fosse una cricca di montanari più interessati a preservare i propri agriturismi che ad alleggerire il trasporto su gomma lasciando costruire una nuova ferrovia. A fine '21, mi accorgo che le e i No Tav stavano anche aiutando le persone migranti sulla tratta alpina, e qualche dubbbio mi è salito. Vari anni e vari spunti dopo, mi capita in mano questo I ribelli della montagna, che ha sostanzialmente sfatato ogni perplessità residua e segnato il mio passaggio dall'altro lato della barricata: perché porco Giuda, la TAV Torino-Lione non è necessaria per un cavolo, i lavori in proposito sono dannosi se non infattibili di base, la devastazione dei territori che si portano dietro è uno schifo, e le autorità armate e non che cercano di portarli avanti commettono abusi e violenze un giorno sì e l'altro pure – è davvero una legge marziale perpetua in territorio interno, se non direttamente un assaggio del modello securtario sionista spostato in situazione non strettamente coloniale (ma solo di centro tecnocratico contro comunità periferiche). Spero che Chiarelli o chi per lui componga il prima possibile un secondo volume dedicato agli ultimi dieci anni di lotta, perché col DDL 1660 alle porte (brrrr!) avere un quadro aggiornato della situazione in Val Susa è più impellente che mai.