cretinodicrescenzago ha recensito In Asia di Tiziano Terzani
La Storia in presa diretta, là dove si è fatta la Storia
5 stelle
A giudicarlo dai reportage raccolti dentro In Asia, Tiziano Terzani era un no-global conservatore e passatista secondo il quale la cultura occidentale contemporanea è solo materialismo e consumismo depravanti, e la sua priorità da giornalista in Asia era trovare i bastioni di "spiritualità" che resistevano alla corruzione forestiera; non è un caso che quando ha intervistato Madre Teresa le ha composto un'apologia, non una verifica sul campo delle recenti accuse contro di lei, e che dai suoi pezzi sul Giappone traspare sempre un disgusto parossistico (e francamente un po' capzioso) per il solo popolo asiatico che ha giocato d'anticipo e si è occidentalizzato a tempo di record. Eppure, questo posizionamento ideologico che non condivido per nulla non mi ha impedito di amare i suoi testi, perché sono giornalismo d'altissimo livello: per vent'anni Terzani si è sporcato le mani nei posti più caldi (e talvolta più gelidi) dell'Asia e ha …
A giudicarlo dai reportage raccolti dentro In Asia, Tiziano Terzani era un no-global conservatore e passatista secondo il quale la cultura occidentale contemporanea è solo materialismo e consumismo depravanti, e la sua priorità da giornalista in Asia era trovare i bastioni di "spiritualità" che resistevano alla corruzione forestiera; non è un caso che quando ha intervistato Madre Teresa le ha composto un'apologia, non una verifica sul campo delle recenti accuse contro di lei, e che dai suoi pezzi sul Giappone traspare sempre un disgusto parossistico (e francamente un po' capzioso) per il solo popolo asiatico che ha giocato d'anticipo e si è occidentalizzato a tempo di record. Eppure, questo posizionamento ideologico che non condivido per nulla non mi ha impedito di amare i suoi testi, perché sono giornalismo d'altissimo livello: per vent'anni Terzani si è sporcato le mani nei posti più caldi (e talvolta più gelidi) dell'Asia e ha lasciato all'umanità la materia prima per scrivere la storia del secolo XX. Qui dentro c'è il collasso del Vietnam del Sud fino alla caduta di Saigon; ci sono i Khmer Rossi visti prima come partigiani e poi come genocidi (e Terzani fa un doveroso mea culpa per non aver visto subito in loro la tirannia incombente); c'è l'ascesa di Deng Xiaoping da seguace screditato di Mao Zedong a ultimo imperatore della Cina comunista; c'è una serie di splendide cronache della morte di Hirohito, l'unico capo supremo dell'Asse a essere morto di vecchiaia; c'è lo spostamento della longa manus cinese dai Khmer Rossi alle Tigri Tamil; c'è uno spaccato tardivo del regno di Nepal qualche anno prima della svolta repubblicana; ci sono preziosissime incursioni a Shakalin e nelle Curili, le colonie sovietiche del Nord Pacifico; c'è l'agonia di Macao e Hong Kong prima della riannessione alla Cina; c'è la guerra del Kashmir e l'emersione del jhiad islamico nelle università militari del Pakistan settentrionale. In una parola, c'è quel che serve per dare contesto ai fatti più grandi di questi ultimi vent'anni e ci sono le supposizioni di Terzani da raffrontare con gli sviluppi effettivi. Se mi si passa il raffronto romantico, c'è la prosecuzione, a distanza di duemilla e rotti anni, delle Storie di Erodoto d'Alicarnasso.