Review of 'The Adventures of Fafhrd and the Gray Mouser Volume One: Swords and Deviltry, Swords Against Death, and Swords in the Mist' on 'Goodreads'
3 stelle
Una premessa: a questo giro sono obbligato a separare la recensione del testo in sé e per sé dalla recensione del prodotto editoriale.
In termini di qualità editoriale, questa edizione Open Road Media di The Adventures of Fafhrd and the Gray Mouser: Volume One è uno 0/5 passabile denuncia: i tre volumi singoli sono stati letteralmente copincollati uno dietro l'altro senza neanche rimuovere le copertine individuali, ma solo aggiungendo come "copertina" complessiva un orrendo volantino pubblicitario; le copertine individuali stesse sono dozzinali; in apertura e chiusura dell'omnibus ci sono ulteriori volantini pubblicitari mal disegnati, roba che neanche in un tascabile economico da edicola; i segni di punteggiatura nei testi hanno un sacco di spaziature sbagliate, che per di più inteferiscono con le funzioni di dizionario degli e-reader (auguri a cercare una certa parola se il software la seleziona assieme a quella successiva per colpa di un trattino posizionato male); chi …
Una premessa: a questo giro sono obbligato a separare la recensione del testo in sé e per sé dalla recensione del prodotto editoriale.
In termini di qualità editoriale, questa edizione Open Road Media di The Adventures of Fafhrd and the Gray Mouser: Volume One è uno 0/5 passabile denuncia: i tre volumi singoli sono stati letteralmente copincollati uno dietro l'altro senza neanche rimuovere le copertine individuali, ma solo aggiungendo come "copertina" complessiva un orrendo volantino pubblicitario; le copertine individuali stesse sono dozzinali; in apertura e chiusura dell'omnibus ci sono ulteriori volantini pubblicitari mal disegnati, roba che neanche in un tascabile economico da edicola; i segni di punteggiatura nei testi hanno un sacco di spaziature sbagliate, che per di più inteferiscono con le funzioni di dizionario degli e-reader (auguri a cercare una certa parola se il software la seleziona assieme a quella successiva per colpa di un trattino posizionato male); chi ha compilato l'indice è stato/a così imbecille e noncurante da sbagliare i titoli di due racconti e trasformare The Bleak Shore ("La spiagga desolata") in The Bleak Store ("Il negozio desolato") e The Price of Pain-ease ("Il prezzo della quiete") in The Prince of Pain-ease ("Il principe della quiete") – e tutto questo viene a costare una somma esagerata per un'edizione digitale. A quanto ho potuto verificare, Open Road Media ha ottenuto l'esclusiva completa sulle opere di Leiber, pertanto fatevi un favore: boicottate questo e-book spazzatura e comprate la serie in un'edizione cartacea di seconda mano.
Passando alla recensione dei testi veri e propri, do un 3/5 ben meritato. Sono approdato alla saga di Fafhrd e dell'Acchiappatopi Grigio dopo anni di recupero archeologico dei classici dello sword & sorcery e, per quanto mi riguarda, il magnum opus di Leiber dà la birra sia a tutta la produzione fantasy meno che eccellente di Robert Howard sia al Michael Moorcock giovane della saga di Elric (che, siamo sinceri, è l'unico Moorcock che i più leggano): le 20 novelle contenute in questo omnibus battono la concorrenza per varietà di situazioni fantastiche, per finezza retorica (non ho mai usato così spesso il dizionario bilingue) e soprattutto per l'umorismo caustico che pervade molte trame senza mai scadere nel puerile né nel pomposo (cosa tremendamente rara nel fantasy commerciale). Andando più nello specifico:
1. Sword against Deviltry ci propone una veloce introduzione al mondo secondario di Nehwon, le origin stories di Fafhrd e dell'Acchiappatopi, secondo me un filo troppo contorte ed elaborate, e il primo incontro del duo, una gran bella combinazione di buddy comedy e thriller con un pregevole tocco tragico.
2. Swords against Death raccoglie le otto novelle composte per prime dal giovane Leiber e altre due aggiunte a posteriori per ottimizzare la trama orizzontale. Secondo me qui si sente tanto che la serie è stata iniziata in medias res e dotata a posteriori di un antefatto: in questi racconti la psiche dei due protagonisti è leggermente più sempliciotta rispetto a quanto mostrato nel primo volume (che a rigori è un prequel) e le situazioni risentono molto del modello howardiano, con cacce al tesoro, città perdute e malvagi stregoni – ma grazie al cielo niente donnine nude per attirare i lettori allupati. I veri picchi di qualità sono i pezzi ambientati nella metropoli di Lankhmar, con le sue fazioni sociopolitiche, i suoi costumi eccentrici e le sue architetture labirintiche – ora capisco perché la serie è chiamata anche "saga di Lankhmar", trattando la città come una coprotagonista.
3. Sword in the Mist include un dittico di buoni pezzi lankhmariani (in particolare "Lean times in Lankhamr" è un capolavoro di commedia), un dittico più howardiano ma comunque con un tocco sardonico, e un'altro ancora di fantasy storico davvero davvero gustoso; si sente che Leiber stava ormai sviluppando un gusto suo specifico, che spero sbocci appieno nei successivi volumi.
Questo detto, ci tengo a ribadire che (almeno in questa prima fase di composizione) Fafhrd & Gray Mouser è una serie di racconti d'avventura di largo consumo: sicuramente è più sofisticata degli altri classici del suo genere, ma resta entro il suo genere e non si spinge verso quella complessità d'intreccio raggiunta da opere posteriori (penso al mio beneamato [b:The Birthgrave|23591060|The Birthgrave (Birthgrave, #1)|Tanith Lee|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1436198132l/23591060.SY75.jpg|1308829] di [a:Tanith Lee|8694|Tanith Lee|https://images.gr-assets.com/authors/1433005489p2/8694.jpg]). Va comunque rimarcato che quelle opere posteriori si poggiano sull'esempio di Leiber e che i suoi brani non sono invecchiati più di tanto: leggerli uno al giorno a scopo archeologico è piuttosto gradevole.
Merged review:
Una premessa: a questo giro sono obbligato a separare la recensione del testo in sé e per sé dalla recensione del prodotto editoriale.
In termini di qualità editoriale, questa edizione Open Road Media di The Adventures of Fafhrd and the Gray Mouser: Volume One è uno 0/5 passabile denuncia: i tre volumi singoli sono stati letteralmente copincollati uno dietro l'altro senza neanche rimuovere le copertine individuali, ma solo aggiungendo come "copertina" complessiva un orrendo volantino pubblicitario; le copertine individuali stesse sono dozzinali; in apertura e chiusura dell'omnibus ci sono ulteriori volantini pubblicitari mal disegnati, roba che neanche in un tascabile economico da edicola; i segni di punteggiatura nei testi hanno un sacco di spaziature sbagliate, che per di più inteferiscono con le funzioni di dizionario degli e-reader (auguri a cercare una certa parola se il software la seleziona assieme a quella successiva per colpa di un trattino posizionato male); chi ha compilato l'indice è stato/a così imbecille e noncurante da sbagliare i titoli di due racconti e trasformare The Bleak Shore ("La spiagga desolata") in The Bleak Store ("Il negozio desolato") e The Price of Pain-ease ("Il prezzo della quiete") in The Prince of Pain-ease ("Il principe della quiete") – e tutto questo viene a costare una somma esagerata per un'edizione digitale. A quanto ho potuto verificare, Open Road Media ha ottenuto l'esclusiva completa sulle opere di Leiber, pertanto fatevi un favore: boicottate questo e-book spazzatura e comprate la serie in un'edizione cartacea di seconda mano.
Passando alla recensione dei testi veri e propri, do un 3/5 ben meritato. Sono approdato alla saga di Fafhrd e dell'Acchiappatopi Grigio dopo anni di recupero archeologico dei classici dello sword & sorcery e, per quanto mi riguarda, il magnum opus di Leiber dà la birra sia a tutta la produzione fantasy meno che eccellente di Robert Howard sia al Michael Moorcock giovane della saga di Elric (che, siamo sinceri, è l'unico Moorcock che i più leggano): le 20 novelle contenute in questo omnibus battono la concorrenza per varietà di situazioni fantastiche, per finezza retorica (non ho mai usato così spesso il dizionario bilingue) e soprattutto per l'umorismo caustico che pervade molte trame senza mai scadere nel puerile né nel pomposo (cosa tremendamente rara nel fantasy commerciale). Andando più nello specifico:
1. Sword against Deviltry ci propone una veloce introduzione al mondo secondario di Nehwon, le origin stories di Fafhrd e dell'Acchiappatopi, secondo me un filo troppo contorte ed elaborate, e il primo incontro del duo, una gran bella combinazione di buddy comedy e thriller con un pregevole tocco tragico.
2. Swords against Death raccoglie le otto novelle composte per prime dal giovane Leiber e altre due aggiunte a posteriori per ottimizzare la trama orizzontale. Secondo me qui si sente tanto che la serie è stata iniziata in medias res e dotata a posteriori di un antefatto: in questi racconti la psiche dei due protagonisti è leggermente più sempliciotta rispetto a quanto mostrato nel primo volume (che a rigori è un prequel) e le situazioni risentono molto del modello howardiano, con cacce al tesoro, città perdute e malvagi stregoni – ma grazie al cielo niente donnine nude per attirare i lettori allupati. I veri picchi di qualità sono i pezzi ambientati nella metropoli di Lankhmar, con le sue fazioni sociopolitiche, i suoi costumi eccentrici e le sue architetture labirintiche – ora capisco perché la serie è chiamata anche "saga di Lankhmar", trattando la città come una coprotagonista.
3. Sword in the Mist include un dittico di buoni pezzi lankhmariani (in particolare "Lean times in Lankhamr" è un capolavoro di commedia), un dittico più howardiano ma comunque con un tocco sardonico, e un'altro ancora di fantasy storico davvero davvero gustoso; si sente che Leiber stava ormai sviluppando un gusto suo specifico, che spero sbocci appieno nei successivi volumi.
Questo detto, ci tengo a ribadire che (almeno in questa prima fase di composizione) Fafhrd & Gray Mouser è una serie di racconti d'avventura di largo consumo: sicuramente è più sofisticata degli altri classici del suo genere, ma resta entro il suo genere e non si spinge verso quella complessità d'intreccio raggiunta da opere posteriori (penso al mio beneamato [b:The Birthgrave|23591060|The Birthgrave (Birthgrave, #1)|Tanith Lee|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1436198132l/23591060.SY75.jpg|1308829] di [a:Tanith Lee|8694|Tanith Lee|https://images.gr-assets.com/authors/1433005489p2/8694.jpg]). Va comunque rimarcato che quelle opere posteriori si poggiano sull'esempio di Leiber e che i suoi brani non sono invecchiati più di tanto: leggerli uno al giorno a scopo archeologico è piuttosto gradevole.